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Recensione : Hemina – Nebulae

Ottima e originale dimostrazione di progmetal da parte degli australiani Hemina.

Hemina – Nebulae

Altro ottimo gruppo di progmetal, questa volta in arrivo dall’Australia (Sidney), si chiamano Hemina e questo Nebulae è il secondo album, dopo l’Ep di debutto nel 2010 ed un primo full-length l’anno dopo intitolato “Synthetic”.

La band australiana convince con un lavoro incentrato sulla melodia e sugli ottimi cori nei quali tutta la band è protagonista, in quanto ben bilanciati e perfettamente inseriti in un prog che ha nell’alternanza degli spunti, presi un po’ da tutti i generi, la forza per differenziarsi dalla miriade di uscite in questo campo.
L’influenza maggiore restano i Dream Theather, specialmente nelle parti più metalliche, ma il gruppo aggiunge passaggi jazzati, dance ottantiana e fusion, ed il risultato è un labirinto di colori e suoni che fanno di Nebulae un piacevole prodotto progressive, adatto anche a chi non digerisce troppi spunti metallici e predilige suoni e Atmosfere sognanti di eredità settantiana.
Tralasciando l’ultimo bellissimo brano Otherworldly, che supera i tredici minuti, le canzoni rimangono su una durata media compatibile con le ultime produzioni anche in campo prog, rendendosi appetibile a tutti, pregno come è di affreschi musicali dove la melodia è assoluta protagonista (Soulmates) o altri nei quali la sezione ritmica disegna passaggi tecnicissimi ma mai troppo complicati, rendendo il lavoro un tuffo neanche troppo azzardato nel genere, spettacolare nel suo voler puntare sulla musica a 360° piuttosto che a mai troppo compresi passaggi cervellotici o tecnicismi fini a se stessi.
Bellissime sotto questo aspetto Lust, dai ritmi funkizzati da dance anni ottanta, la più progmetal oriented Nightlives, tra Dream Theater e gli Shadow Gallery di “Tyranny”, la stupenda Promise e la conclusiva Otherworldly, nella quale tutta la musica presente in Nebulae confluisce in un unico spettacolare gioiello, perfettamente incastonato nelle trame di un disco che merita assolutamente un ascolto da parte degli amanti del genere.
Un album che costituisce il perfetto esempio di come nel 2014, con talento e fantasia, si possono comporre opere grande spessore come questa, senza per forza continuare a consumare i titoli dei soliti e ormai attempati nomi, cercando invece di dare un futuro ad un genere che, se fosse per molti dei suoi fan, ancorati al passato come forse nessun’altro in campo musicale, sarebbe già morto e sepolto.

Tracklist:
1. Before
2. Nightlives
3. Freedom
4. Lust
5. Soulmates
6. Strength
7. Loss
8. Hope
9. Promise
10. Otherworldly

Line-up:
Jessica Martin – Bass, Vocals
Mitch Coull – Guitars, Vocals
Douglas Skene – Guitars, Lead Vocals
Phill Eltakchi – Keyboards, Vocals

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