iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Helrunar – Niederkunfft

Niederkunfft è l'ennesima grande prova di una band che non ha mai fallito un appuntamento

Gli Helrunar fanno parte da oltre un decennio del vivace movimento black tedesco, spesso foriero di band che concentrano qualità ed originalità nelle loro uscite.

Quest’ultimo album sposta le coordinate sonore verso tematiche storiche, in sostituzione dei consueti argomenti mitologici e di questo, in fondo, ne risente anche il sound che diviene maggiormente oscuro ma ugualmente evocativo, benché spogliato in gran parte della vena “pagan” che rivestiva i precedenti lavori; del resto, già nello split album con gli Árstíðir Lìfsins, nel brano “Wein für Polyphem” erano emersi i prodromi di questi cambiamenti, almeno a livello di sonorità.
La musica degli Helrunar è tutt’altro che di facile assimilazione, ma non tanto per scelte cervellotiche o chissà quali impulsi sperimentali: la realtà è che l’umore cupo, al quale dà il suo contributo il ricorso quasi costante alla lingua madre, alla stregua di una fitta nebbia si dirada lentamente finché, all’improvviso svanisce ed i contorni degli oggetti e dei paesaggi tornano ad essere nitidi.
Niederkunfft offre quasi un’ora di musica densa e profonda, che del black conserva per lo più le ritmiche, pressoché costantemente impostate su tempi medi, priva di punti morti anche nei suoi momenti più ostici, come nell’inquietante canto di Grimmig Tod.
Se è eccellente Magdeburg Brennt, episodio più violento del disco nel quale Alsvartr dimostra d’essere decisamente un ottimo chitarrista, non da meno appaiono brani come Totentanz e Die Kirch ist Umbgekehret, mentre più fruibili sono i ritmi dell’anglofona Devils Devils Everywhere!; la lunghissima The Hiebner Prophecy si schiude ad una struggente melodia nella sua parte finale attenuando così quel sentore apocalittico che pervade quasi del tutto l’album.
Skald Draugir è perfetto nel connotare l’album con il suo timbro profondo, coadiuvato dall’ottimo Alsvartr al resto della strumentazione; Niederkunfft è l’ennesima grande prova di una band che non ha mai fallito un appuntamento, con il suo black colto e sicuramente consigliato a chi non teme di imbattersi in un prodotto da maneggiare con una certa cura.

Tracklist:
1. Niederkunfft
2. Der Endchrist
3. Totentanz
4. Devils Devils Everywhere!
5. Magdeburg Brennt
6. Grimmig Tod
7. Die Kirch ist Umbgekehret
8. The Hiebner Prophecy

Line-up:
Alsvartr – Drums, Guitars, Bass
Skald Draugir – Vocals

HELRUNAR – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP