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Recensione : Hedy Lamarr – Amplitudeness

Un esordio interessante per una band che sicuramente si farà notare

Umberto Duca e Solange Mattioli, preso in prestito il nome Hedy Lamarr dalla nota attrice/inventrice austriaca, debuttano sulla lunga distanza con Amplitudeness. Il lavoro, sensuale e intelligente (proprio come la grande diva), si compone di otto affascinanti brani in equilibrio fra pop ed elettronica.

Il crescere leggero ed avvolgente di For Fun, guidato da synth, tastiere e un morbido cantato, introduce lo svilupparsi timido ma ostinato della pacata e sognante I’m Over, mentre la solarità pop e festosa di You Want (nonostante sia spezzata da qualche spigolo sonoro), cede spazio ai differenti volti di Formes Rudes (prima lineare e pacifica, poi vivace ed energica).
Il sound di Shoot, molto vicino alla Madonna più riflessiva ed introversa (sia nel timbro vocale che nella parte strumentale: batteria elettronica, synth e chitarre), rapisce il cuore con i suoi ritornelli, lasciando che a seguire sia lo spirito trip hop della sinuosa e delicata Slow.
Larves, infine, decisa e aggressiva, si contrappone alla dolcezza senza pensieri della morbida It is What It Is.

Il primo disco degli Hedy Lamarr procede senza particolari intoppi dall’inizio alla fine. Gli otto brani presentati, costruiti su interessanti trame pop e un cantato coinvolgente e delicato, convincono in pieno durante i momenti più lineari e pacati, lasciando il compito di dare vivacità alle situazioni più decise e determinate. Un esordio interessante per una band che sicuramente si farà notare.

TRACKLIST
01. For Fun
02. I’m Over
03. You Want
04. Formes Rudes
05. Shoot
06. Slow
07. Larves
08. It Is What It Is

LINE-UP
Umberto Duca
Solange Mattioli

HEDY LAMARR – Facebook

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