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Recensione : Havukruunu – Havulinnaan

Havulinnan è un disco che coinvolge pienamente l'ascoltatore, colmo com'è di metallo epico, black pagano e rimandi al folk, nonché di una forza che sorprende

Havukruunu – Havulinnaan

Tra le foreste sepolte da una alta coltre di neve perenne, isolate dal resto del mondo e dove il tempo si è fermato, si aggira questo duo, dal nome fieramente finlandese.

Havukruunu, è l’entità che si aggira, immersa in una natura incontaminata, che il mondo moderno ignora, frenetico e assolutamente non consapevole della forza espressa dalla madre di questi musicisti, protagonisti di un esordio sulla lunga distanza che fa del Pagan Black Metal la sua espressione, coinvolgendo noi, poveri ignari di cotanta sublime perfezione e armonia tra l’uomo e le forze che governano la terra.
Havulinnan è un disco che coinvolge pienamente l’ascoltatore, colmo com’è di metallo epico, black pagano e rimandi al folk, nonché di una forza che sorprende, prima di scaraventarci in un mondo oltre il limitare delle foreste, buie di un’oscurità che mette i brividi, tetre e pericolose, terre di gente dura, fiera, assolutamente a suo agio tra l’ombra perenne degli alberi secolari che nascondono insidie, che strisciano nella notte, maligne e terribili.
Nata da solo un paio d’anni la band è formata da Humö (basso e voce) e Stefan ( chitarra e batteria), hanno dato alle stampe due demo e quest’anno un ep (Rautaa ja tulta) prima di licenziare questo clamoroso lavoro, rigorosamente cantato in lingua madre e dal songwriting esagerato.
Non ricordo sinceramente un black album con così tanti cambi di tempo ed atmosfere, una chitarra che a tratti salta sul cavallo e parte per lunghe fughe tra foreste metalliche e un’epicità che travolge senza lasciare scampo.
Perfettamente prodotto, senza essere troppo patinato, lasciando che il vento freddo del nord intorpidisca le nostre membra ormai straziate per le ore di inutile ricerca della via, che ci conduca fuori dalla foresta, l’album scorre alla velocità della luce, tra ritmiche assassine, cavalcate che si avvicinano tremendamente al metal classico e ottimi momenti folk/black.
Come una favola oscura, Talven mustat tuulet, Rautalintu, la stupenda Aavevalo (enorme il lavoro della solista su questa furiosa ed epica song), la title track e la cadenzata, stratosferica Terhen ( gli Amorphis in versione black) vi trascineranno al cospetto della regina delle terre dimenticate, davanti ad orchi, folletti e uomini, uniti per difendere il loro fantastico mondo.
Per i fans dei Bathory in primis, Havulinnaan è un acquisto obbligato, ma mi sento di consigliarlo a chiunque ami il black metal epico, un must!

TRACKLIST
1. Talven mustat tuulet
2. Kuvastaja
3. Rautalintu
4. Aavevalo
5. Terhen
6. Uni kuin unho
7. Tuuletar
8. Havulinnaan

LINE-UP
Humö Bass, Vocals
Stefan Guitars, Drums

HAVUKUUNU – Facebook

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