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Recensione : Havenless – The Crimson Lines

The Crimson Lines è un ottimo album prog/death il cui impatto cresce ad ogni ascolto.

Havenless – The Crimson Lines

Altra band scovata e posta all’attenzione degli ascoltatori metallici da parte della WormHoleDeath, questa volta in arrivo dalla Francia e dedita ad un genere che, nell’underground sta regalando enormi soddisfazioni e grandi gruppi.

Per niente scontato e assolutamente privo di ripetitività, il death metal dagli spunti progressivi è, tra i sottogeneri estremi quello meno condizionato e ripetitivo: l’anima prog contribuisce a differenziare le uscite l’una dall’altra ed impedisce facili catalogazioni, creando un alveare di band che, come api, passano tra i generi e le decadi raccogliendo ciò che di meglio la musica ha saputo offrire negli ultimi decenni e, suonate da musicisti sopra le righe, ereditano lo spirito della musica settantiana, anche se in un ambito metallico dai rimandi estremi.
Ennesima riprova di ciò sono gli Havenless, nati nel 2012 da un’idea del chitarrista, cantante e compositore Fred Blanchard: The Crimson Lines risulta un esordio avvincente, pregno come è di ottime parti strumentali che spaziano come detto in un arco temporale che parte dal periodo settantiano, attraversa gli anni ottanta e l’heavy metal, per incontrare i novanta ed i suoni estremi e alternativi, in una tempesta di suoni e umori più disparati; in tutto questo l’abilità della band sta ne riuscire, grazie ad un songwriting notevole, a mantenere l’attenzione dell’ascoltatore ai massimi livelli, avvincendolo con cambi di ritmo, ottime soluzioni atmosferiche ed un’impronta heavy metal qui più marcata rispetto ad altre realtà.
Con l’ottima produzione di Wahoomi Corvi e con Jonas Lindstrom al mixaggio, e la spettacolare copertina ad opera di Rheet Petersoo, l’album è composto da nove brani più l’intro Prelude, che hanno nella stupenda suite Shades In the Mirror il punto più alto di un lavoro che piacerà non poco ai fan del progressive tout court, proprio per la sua tendenza a recuperare i suoni e l’approccio del genere; le atmosfere cupe, ma ariose, che seguono i testi in stile horror metal e la voce del leader in growl, sono le uniche concessioni allo stile estremo di un debutto coi fiocchi ed ennesimo centro per la WormHoleDeath.
The Crimson Lines, come tutti gli album del genere, ha bisogno di più ascolti per essere recepito in toto ma, crescendo alla distanza e convincendo ad ogni passaggio, risulterà un lavoro davvero godibile dalla prima all’ultima nota.

Tracklist:
1.Prelude
2.Sons of the raging season
3.Nightwalk for tragedy
4.Orphnas of magic
5.Cold shape
6.House of the bleak
7.In the soreness chamber
8.Lamentation
9.Shades in the moor

Line-up:
Fred Blanchard – Guitars, Vocals
Romain Choisy – Drums
Benoit Bonnoron – Guitrs
Christine Lanusse – Bass

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