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Recensione : Glorior Belli – Gators Rumble, Chaos Unfurls

“Gators Rumble, Chaos Unfurls” presenta undici brani brevi, che trasudano polvere e groove essendo sempre e comunque sovrastati da quell’aura maligna che solo il black metal è capace di conferire.

Glorior Belli – Gators Rumble, Chaos Unfurls

I Glorior Belli sono in circolazione ormai dal 2003 e nell’arco di questo decennio di attività hanno pubblicato regolarmene un disco ogni due anni.

Chi dovesse basarsi solo sugli elementi sintetici presenti su un’ipotetica scheda di presentazione, da una band con un simile monicker, classificata come black metal e proveniente dalla Francia, sarebbe lecito attendersi le sonorità stranianti alle quali ci hanno abituato i cugini transalpini alle prese con quel genere (Blut Aus Nord, Deathspell Omega, Aosoth), sicuramente non le chitarre di stampo stoner che ci accolgono in apertura del lavoro.
Niente di sorprendente, forse, per chi si fosse già imbattuto nel precedente album “The Great Southern Darkness”, con il quale la band parigina aveva svoltato in maniera decisa verso un’idea di black bizzarra quanto coinvolgente, contaminata in maniera decisa da elementi southern-sludge; se l’esperimento si poteva definire riuscito, per quanto osteggiato dai puristi, Gators Rumble, Chaos Unfurls perfeziona e focalizza ulteriormente questa particolare commistione producendo un risultato francamente inatteso e capace di conquistare anche l’ascoltatore più esitante.
Chi ha avuto l’opportunità di ascoltare “Ruralizer” dei nostri Tombstone Highway, potrebbe essersi fatto un idea solo parziale di ciò che lo aspetta in questi tre quarti d’ora di musica travolgente: anche in quel caso il southern veniva affrontato da un musicista di matrice black come Herr Morbid ma, di fatto, il retaggio estremo era presente soprattutto a livello di attitudine, mentre con i Glorior Belli, nello stesso brano blast beat o ritmiche più dilatate vanno a braccetto con chitarre distorte che accompagnano il profondo grugnito di J., piuttosto lontano anch’esso da un più prevedibile screaming. Alla fine, comunque, i mid-tempo sono in prevalenza, meglio prestandosi all’inserimento di azzeccati assoli di chitarra (da ascoltare al riguardo la splendida I Asked For Wine, He Gave Me Blood). Talvolta invece certi brani vengono introdotti da chitarre dissonanti che, in qualche modo potrebbero riportare ai più sperimentali e succitati connazionali, salvo lasciarsi andrae successivamente in cavalcate inarrestabili (A Hoax, A Croc!, The South Will Always Know My Name, Le Blackout Blues).
Gators Rumble, Chaos Unfurls presenta undici brani brevi, che trasudano polvere e groove essendo sempre e comunque sovrastati da quell’aura maligna che solo il black metal è capace di conferire.
I due minuti e mezzo della strumentale Backwoods Bayou rappresentano la summa ideale di un disco a mio avviso tra i migliori e i più freschi usciti negli ultimi tempi: la trasformazione dei Glorior Belli sembra essersi perfezionata nel migliore dei modi e l’appagamento provocato dall’ascolto di questo loro ultimo lavoro ne è un’ulteriore riprova.

Tracklist:
1. Blackpowder Roars
2. Wolves at My Door
3. Ain’t No Pit Deep Enough
4. A Hoax, A Croc!
5. From One Rebel to Another
6. I Asked for Wine, He Gave Me Blood
7. The South Will Always Know My Name
8. Le Blackout Blues
9. Backwoods Bayou
10. Built for Discomfort
11. Gators Rumble, Chaos Unfurls

Line-up:
J. – Guitars, Vocals
S. – Bass
JHM. – Drums
Q. – Guitars

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