Se per certi versi suonare metal in Finlandia è senz’altro meno complicato oltre che più gratificante rispetto a quanto accade in altre nazioni, è fuor di dubbio che, a seconda del genere prescelto, una nuova band finisce quasi sempre per imbattersi, già in casa propria, in termini di paragone piuttosto ingombranti.
Così, chi decide di cimentarsi nel death-doom melodico, come accade ai Ghost Voyage, all’esordio su lunga distanza con questo Endless Oceans, non può evitare di sottrarsi al confronto con una delle band che negli ultimi due decenni ha meglio interpretato questo stile musicale, ovvero gli Swallow The Sun.
Una formazione a specchio, la tastiera che tesse sullo sfondo atmosfere analogamente drammatiche e la voce di Teppo Hyttinen che ricalca quella di Kotamaki nei caratteristici momenti di passaggio tra growl e streaming, sono indizi ampiamente sufficienti per costituire una prova.
Ma, nonostante ciò, Endless Oceans non è certo una brutta copia degli ultimo lavori di Raivio e soci e, se il parallelismo sorge spontaneo, non si possono certo incolpare i ragazzi di Tampere se qualcuno è arrivato a proporre in maniera superlativa questo tipo di sound molto prima di loro.
Qual’è quindi la ricetta per superare questo ostacolo ? Innanzitutto il songwriting, che nel caso dei Ghost Voyage è assolutamente brillante ed evocativo come il genere richiede; i passaggi emozionanti si susseguono con buona regolarità e la senzazioone di deja-vu è ampiamente compensata da brani oggettivamente di assoluto valore quali The Paragon, con il suo finale di rara intensità emotiva, le più “swallow-oriented” Ghost Of Dawn e Mourning Waters e la più riflessiva Heart Of the Endless, senza tralasciare la multiforme traccia di chiusura, Endless Oceans Of Sin, caratterizzata da una costante alternanza delle atmosfere.
I Ghost Voyage cercano di affrancarsi parzialmente dalle citate e neppure troppo nascoste influenze, inserendo con una certa frequenza momenti acustici di indubbio gusto, spesso arricchiti dall’uso del violino: l’operazione fornisce buoni risultati anche se, rispetto ai maestri, appare meno fluido e naturale il passaggio dalle strofe più melodiche alle sfuriate di stampo death.
Endless Oceans resta comunque un bel lavoro, capace di soddisfare il palato dei fan, non solo degli Swallow The Sun, ma del death-dom melodico in senso lato; la sensazione è che questi ragazzi finlandesi siano in grado di regalarci in tempi brevi un lavoro di spessore ancora più elevato di quello già oltremodo soddisfacente esibito in questo loro full-length d’esordio.
Tracklist:
01. Homecoming
02. The Paragon
03. Ghost Of Dawn
04. Mourning Waters
05. Silver Frontier
06. Journey For Redemption
07. Heart Of The Heartless
08. Endless Oceans Of Sin
Line-up :
Janne Parikka – Bass
Vilho – Drums
Panu Gavrilov – Guitars
Taneli Jämsä – Guitars
Martin Hansen – Keyboards
Teppo Hyttinen – Vocals