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Recensione : Ghost Machinery – Evil Undertow

Evil Undertow è un lavoro da non perdere per gli amanti del metal classico, che nell'album troveranno tutti gli ingredienti per trovare la musica dei Ghost Machinery un piatto

Ghost Machinery – Evil Undertow

Potete tranquillamente disquisire sulla proposta dei Ghost Machinery, ma il nuovo Undertow è un disco che non può non piacere ad ogni appassionato dei suoni metal di estrazione classica, niente di originale o clamoroso, ma un album di power heavy metal dai tratti epici, fiero e nobilitato da tastiere dai raffinati input neoclassici e sinfonici, insomma il metal classico come lo si suona nell’estremo nord della vecchia Europa.

Non più dei novellini della scena,i finnici sono attivi da più di dieci anni, da quando, prima con l’ep Ghosts in the Castle e poi con il primo album, Haunting Remains del 2004, irruppero nel mondo del metal a caccia di true defenders da conquistare, con bordate heavy/power dall’ottimo appeal melodico.
Out For Blood, album del 2010 che vedeva il leader e chitarrista Pete Ahonen lasciare il microfono in mano a Tapio Lahio degli Altaria, portava con se molti richiami alla scena power tedesca e a gruppi come Grave Digger e Running Wild, raffinando il sound con la presenza dei tasti d’avorio, per un risultato tutto sommato di buon impatto.
Evil Undertow vede tornare Ahonen dietro al microfono e la prova del chitarrista è grintosa e convincente, così come il songwriting, che raggiunge un ottimo livello e spinge l’album verso la conquista degli aficionados del genere.
Sempre power metal melodico, in gran parte cadenzato e orchestrato da ottime melodie, richiami al sound metallico del decennio ottantiano (Rainbow) e atmosfere epiche che ricordano le migliori prove di Axel Rudi Pell, sempre con quel tocco classicamente nordico, che elargisce eleganza a piene mani, sono le virtù principali di questo album, che non ha grossi cedimenti in tutta la sua durata e sfugge come una fiera e corre all’impazzata verso la gloria metallica.
Arms Of the Strangers, la marziale Kingdom Of Decay, la maideniana Go To Hell (It’s Where You Belong) e Lost To Love, fanno parte e impreziosiscono una raccolta di songs metalliche, prodotte e suonate benissimo, le influenze sarebbero decine, non è sicuramente questo il genere dove il fans cerca originalità, qui si sale a cavallo e spada in pugno si cavalca, persi nella terra dei mille laghi, accompagnati da ottima musica fiera e melodica, dura e raffinata, insomma, heavy power melodic metal.
Evil Undertow è un lavoro da non perdere per gli amanti del metal classico, che nell’album troveranno tutti gli ingredienti per trovare la musica dei Ghost Machinery un piatto succulento.

TRACKLIST
1. Arms Of The Strangers
2. Fatal
3. Kingdom Of Decay
4. Go To Hell (It’s Where You Belong)
5. Evil Undertow
6. Brave Face
7. Tools Of The Trade
8. No Easy Way Out
9. Dead Inside
10. Lost To Love 11. The Last Line Of Defence

LINE-UP
Pete Ahonen – vocals, guitars
Sami Nyman – bass
Mikko Myllylä – guitars
Jussi Ontero – drums, keyboard

GHOST MACHINERY – Facebook

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