iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Eternal Silence – Raw Poetry

Ottimo esordio per gli Eternal Silence, band che va a rimpolpare il già nutrito gruppo delle ottime realtà del nostro paese in materia di symphonic gothic metal

Eternal Silence – Raw Poetry

Il symphonic gothic metal sta, in questo periodo, attraversando un momento di stanca: le top band, chi più chi meno, non hanno confermato negli ultimi lavori le aspettative che fan e addetti ai lavori avevano nei confronti di chi aveva portato ad una buon successo di pubblico e critica il genere nei primi anni del nuovo millennio.

Un po’ per defezioni clamorose, vedi la separazione Turunen vs. Nightwish che ha portato la band finlandese, dopo la parentesi Annette Olzon, a chiedere prestiti importanti ad altre band (Floor Jansen) per continuare l’attività live, un po’ perché i nuovi album, pur essendo buoni lavori, risentono di un calo fisiologico del songwriting, va di fatto che non si riescono più a raggiungere le vette qualitative del recente passato.
Tutta un’altra storia però, se volgiamo sguardo e udito all’underground dove, specialmente nella nostra penisola, negli ultimi mesi sono usciti album davvero interessanti da parte di band che, oltre alle doti tecniche, aggiungono buone idee e una freschezza compositiva che ha del miracoloso, tanto che cominciare a parlare di scena non penso possa essere considerata un’eresia.
Ne fanno sicuramente parte i varesini Eternal Silence, all’esordio sotto l’ala della Underground Symphony e con al’attivo un demo del 2012 (“Darkness and Regret”) che già faceva intravedere indubbie potenzialità.
In occasione delloro esordio su lunga distanza i nostri hanno fatto le cose in grande: confezione in digipack, produzione ottima che avvolgono idealmente un album affascinante, dotato com’è di strutture eleganti che si alternano a brani dal forte impatto, rendendolo l’alternativa perfetta all’ordinarietà delle uscite marchiate dalle band più famose.
La massiccia componente power presente nelle ritmiche alza il tiro dei brani e si passa agevolmente da cavalcate sinfoniche che possono ricordare i primi Nightwish a song dove il piano e la bellissima voce della musa Marika “Ophelia” Vanni ci trasportano in sognanti territori gothic.
Da apprezzare anche il lavoro del chitarrista Alberto Cassina, protagonista di solos vari e dall’impronta hard rock, così come la sezione ritmica, metallica laddove vengono richiesti muscoli e velocità, e le orchestrazioni e gli interventi tasti eristici, pomposi sicuramente ma eleganti, con una lode particolare alle bellissime melodie pianistiche.
Nella tracklist spiccano Lord of the Darkest Night, Braving My Destiny, Death and the Maiden (dove vocals maschili dal sapore alternative si alternano con la voce di Marika per un effetto originale e riuscitissimo, oltre ad essere impreziosita da ottimi solos) e la conclusiva Vigdis, nella quale la Band dà il via ai fuochi d’artificio concludendo nella maniera migliore un altro ottimo album da parte di un gruppo, ancora una volta, tutto italiano.

Tracklist:
1. Musa
2. The Day of Regret
3. Braving My Destiny
4. Incubus
5. Forlorn Farewell
6. Run in Search of Flame
7. Lord of the Darkest Night
8. Beneath This Storm
9. Braided Fates
10. December Demise
11. Death and the Maiden
12. Vigdis

Line-up:
Marika “Ophelia” Vanni – Vocals
Alberto Cassina – Guitars, Vocals
Davide Rigamonti – Guitars
Matteo “Bulldozer” Rostirolla – Keyboards
Alessio Sessa – Bass
Davide “Tapato” Massironi – Drums

ETERNAL SILENCE

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta