Come ebbe a dire Ambra Angiolini nell’immortale tormentone di qualche anno orsono intitolato T’Appartengo: “Se prometto poi mantengo”.
E gli Erotik Twist fanno proprio questo: mantengono le promesse evocate dal loro nome, dai titoli della maggior parte delle loro canzoni e, perché no, dalla copertina di questo album. La loro musica è carnale, tendenziosa, cupa, pericolosa. Suonano un po’ come un incesto tra i Cramps e i Chrome Cranks e la new wave più in compromissoria. A tratti ricordano i, da me amatissimi, Deadbolt di Shrunken Head.
La scaletta si apre con il groove oppressivo e paludoso di Fatalism e di Street Night Rebel, la seconda sorretta da un uso smodato ed azzeccatissimo della tastiera. Tantrik Lover è assolutamente rappresentativa della new wave citata poc’anzi: affilata e temibile. Macumba Sexy e Je Suis suonano lascive come un postribolo nei vicoli di Bogotà, Black Whiskey ha ritmi più serrati senza per questo risultare meno infida.
Chiudono il cerchio (infernale) la litania di Funky Girl e la cavalcata elettrica e, a suo modo, marziale di White House. Un album affilato come un lama di rasoio in un thriller italiano degli anni settanta, di quelle che colpiscono senza dare scampo alla vittima.
Chi postula che in Italia non esca nulla di veramente rilevante vada a darsi un ascolto a questi pezzi e dopo taccia per sempre.
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