File Under Sacred Music è un curatissimo box set dei primi singoli dei Cramps, e un piacevole tuffo (per alcuni di noi l’ennesimo) nella musica di una delle band più importanti di sempre.
Che dire di un box set che raccoglie i singoli dei Cramps del periodo 1978-1981? Innanzitutto: che se non avete alcuna idea di cosa stia parlando è meglio che vi affrettiate ad acquistarlo. Perché qua dentro troverete condensato tutto (o quasi) quello che dovete sapere riguardo a rock’n’roll, garage rock, psychobilly e dintorni.
C’è la versione più folle di Surfin’ Bird che sia mai sta incisa, giusto per fare qualche esempio, e una serie di classici schiacciasassi, sporchi e psichedelici (prendete la folle mosca umana di Human Fly, o quel capolavoro di TV Set) come solo la band del compianto Lux Interior e della Regina Poison Ivy sapeva partorire. Una roba che viene direttamente dall’inferno per prendervi e portarvici a suon di calci nel culo. Il rockabilly degli anni ’50 messo al tritacarne (Love Me, I Can’t Hardly Stand It), drogato di LSD (Lonesom Town, Rockin’ Bones, Voodoo Idol) e sporcato di metanfetamina (My Mistery Plane, The Mad Daddy, She Said), preso a mazzate fuzz (ovunque) e risputato fuori con l’energia di chi si sta giocando tutto. Un sound oscuro, pericoloso, appiccicoso come la pece (la cover di Fever, di Elvis Presley) e ruvido e abrasivo come la carta vetrata (Garbageman, The Crushmen, o la stessa Surfin’ Bird). Qualcosa che non potete perdervi per nulla al mondo se avete a cuore la vostra credibilità.
Per tutti quelli che conoscono la storia a menadito (e che, a questo punto, staranno morendo dalla noia) non c’è molto da aggiungere a ciò che non sia già stato detto. Già, perché le tracce che compongono questo meraviglioso boxset (si, perché i Cramps sono pur sempre i Cramps, e il cofanetto è veramente bello, nelle tre versioni vinile box set, cd box set e cd singolo che includono le riproduzioni delle copertine originali più varie foto e memorabilia) sono già state precedentemente rilasciate su disco. Quindi quello che vi apprestate ad ascoltare non è niente altro che un best of definitivo dei primi Cramps, niente di pù e niente di meno Qualcosa che, se non vado errato, conoscete come le vostre tasche. Niente di nuovo sotto il sole, dunque, ma qualcosa che fa sempre piacere sentire uscire dalle casse del vostro stereo. “Life is short, filled with stuff, don’t know what for, I ain’t had enough, I want some new kind of kick”!