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Recensione : Ereb Altor – Nattramn

"Nattramn", nuovo capitolo della saga Ereb Altor, è un album consigliato agli amanti di Bathory, Borknagar eprimi Enslaved.

Ereb Altor – Nattramn

Tornano gli svedesi Ereb Altor, band fondata da due ex componenti degli Isole, Mats e Ragnar, nell’ormai lontano 2003, con all’attivo quattro lavori di viking metal dai tratti black ed atmosferici, epico e devoto al verbo Bathory.

Il nuovo lavoro non si discosta da quelli precedenti, la musica del combo si completa con ottimi inserti doom evocativi e sferragliate black, come ormai d’abitudine negli ultimi album della band.
Lavoro curatissimo, questo epico ed oscuro pezzo di metallo risulta un lavoro completo fino dalla copertina, opera di Gustavo Sazes, già al lavoro con Isole e soprattutto Morbid Angel, Manowar, Arch Enemy e Sepultura, registrato e mixato da Jonas Lindstrom e masterizzato ai Fascination Street Studios da Jens Bogren (Opeth, Dark Tranquillity, Amon Amarth).
Nattramn si rivela ancora un ottimo lavoro, vario, per nulla noioso, adatto anche a chi non è un fan accanito di queste sonorità: la varietà delle soluzioni stilistiche rende l’ascolto sempre affascinante in tutta la sua durata e, complice un notevole lavoro di produzione, i brani convincono già dal primo ascolto.
L’incipt oscuro ed evocativo si scontra con la forza dirompente del black, sofferte parti acustiche accompagnano ritmiche rallentate, che sfociano poi in sfuriate estreme forti come una tempesta, e le cleans vocals epiche vengono stravolte da urla rabbiose in uno scream potente e battagliero.
L’album scivola via dando all’ascoltatore la possibilità di entrare in un mondo di orgoglioso viking metal, dove la parte del leone la fanno le molte parti epiche, supportate da ottimi accordi acustici e passaggi tastieristici di sicuro effetto; a tratti sono le sonorità folk a riempire l’atmosfera, molte volte invece la furia metallica si impossessa dell’anima del disco ed il combo ci regala cavalcate irrobustite dalla cattiveria del black.
La parte centrale è quella che regala più emozioni con il trittico composto dalla title track, il crescendo drammatico di The Dance Of The Elves e la lunga Dark Waters, picco qualitativo del disco e riassunto dello stile della band scandinava.
Ottimo lavoro dunque: i fan del gruppo non rimarranno delusi da questa ultima opera, ma anche chi non ha dimestichezza con la musica degli Ereb Altor pur apprezzando Bathory, Borknagar e primi Enslaved, dovrebbe senz’altro gradire.

Tracklist:
1. The Son of Vindsvalr
2. Midsommarblot
3. Nattramn
4. The Dance of the Elves
5. Dark Waters
6. Across the Giant’s Blood
7. The Nemesis of Frei

Line-up:
Ragnar – Vocals, Guitar, Bass
Mats – Vocals, Guitar, Keys
Tord – Drums, Keys
Mikael – Bass, Backing Vocals

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