Finalmente un disco brutale, potente e molto vicino al metal che arriva da Annecy in Francia con gli Enderr. Il loro recente debutto si intitola “Seeds of darkness” ed un disco che si iscrive totalmente alla nuova ondata metal degli ultimi anni, quella che ha visto come migliori interpreti gruppi come Thy Art Is Murder, As I Lay Dying, Gojira, August Burns Red e Whitechapel per citarne alcuni e dare qualche coordinata.
Gli Enderr sono riusciti a produrre un album davvero solido e che si fa ascoltare dall’inizio alla fine e per un disco metal moderno questo aspetto non è mai scontato. Tutti i passaggi nelle canzoni sono molto curati e i pezzi si incastrano molto ben fra di loro, e una delle cose che colpisce l’ascoltatore è la consequenzialità dei blocchi musicali nelle canzoni, questo gruppo fa tranquillamente pezzi di quattro minuti buoni senza mai far calare l’attenzione dell’ascoltatore.
La produzione allo Studio de Lac della loro città è stata eseguita molto bene, e dona una forza ancora maggiore alla loro musica. Con gli Enderr siamo ai confini fra metalcore, deathcore e metal moderno, il tutto attraverso una miscela molto originale e fortemente loro. Le tracce scorrono benissimo tra riffs di chitarra di Tristane e Stephane sono molto efficaci e una sezione ritmica composta da Aurelien al basso e da Tony alla batteria che oltre ad un gran lavoro possiede un’ottima tecnica.
Altra menzione d’onore per la voce di Xavier che non cala mai ed è una delle migliori ascoltate ultimamente in questo campo metallico.
Non ci si annoia mai in questo disco, e una delle ragioni è che ogni traccia ha un suo stile particolare e di discosta leggermente da quella precedente e dalla successiva, rimanendo sempre con uno stile ben riconoscibile, che è poi il marchio del gruppo. Ascoltare “Seeds of darkness” rimette l’ascoltatore in pace ed in asse con il mondo del metal moderno, nel quale troppo spesso si fanno ascolti che poi si rivelano molto deludenti, mentre qui ci si diverte e ci si entusiasma dall’inizio alla fine come non accadeva da tempo.
Le sfumature musicali sono molte e sono portate da una ricerca della melodia molto efficace e che si sposa molto bene con la potenza del gruppo, elemento sempre molto bilanciato e che non prende mai il sopravvento. Cavalcate entusiasmanti, doppie casse trascinanti, riffs che appartengono all’eccellenza metal recensioni rivisitati in chiave moderna ma con grande rispetto delle origini. Album che rientra decisamente nei possibili dischi dell’anno in ambito metal, da ascoltare e riascoltare.
Altra particolarità è che il nome del gruppo significa sognare in lingua albanese, terra di origine di uno dei componenti del gruppo, ed è proprio quello che si fa con questo disco, sogni metal, tenebre e gioia.
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