iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Embraced By Fall – Hopeless Paths

Un disco dall'impatto notevole, in consierazione del fatto che si tratta dell'esordio per la band lusitana.

Embraced By Fall – Hopeless Paths

Il duo portoghese Embraced By Fall fa il suo esordio con questo Ep di poco meno di mezz’ora nel quale mette in mostra un doom decisamente interessante sebbene del tutto privo di particolari sbocchi melodici.

In effetti, i musicisti lusitani hanno un approccio piuttosto crudo nei confronti della materia e il loro male di vivere si esprime sostanzialmente con un sound per certi versi piuttosto ripetitivo, ma sicuramente di grande intensità ed ugualmente efficace, quando il tutto poi viene integrato da un growl profondo che ben si adatta alle tematiche trattate come di consueto in questi casi.
Nel corso di questo cammino fatto di sofferenza verso una meta che, di fatto, tale non è, i cinque brani sono mediamente impostati su un tempo lento, a parte Demons , leggermente più ritmata, e Asylum , nella quale l’elemento di discontinuità è costituito da alcune accelerazioni che fanno sembrare il tutto una sorta di black metal rallentato.
L’impatto complessivo si rivela comunque notevole e, trattandosi di un passo d’esordio, sicuramente molto promettente; in attesa di rivederli alla prova del primo full-length, gli Embraced By Fall si segnalano come una realtà da tenere sotto stretta osservazione.

Tracklist:
1. In Love with Solitude
2. A Slippery Comfort
3. Demons
4. Asylum
5. Die Among Strangers

Line-up :
S.C. All instruments, Programing
G.B. Vocals, Lyrics

EMBRACED BY FALL – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Samsara – Charon’s Lullaby

I Samsara offrono tre quarti d’ora di death doom atmosferico di eccellente pregio; Charon’s Lullaby trova il suo fulcro in due lunghe tracce lungo le quali melodie struggenti si inseguono senza soluzione di continuità, sostenute da un comparto ritmico comunque robusto.

Arð – Untouched by Fire

Se da un lato viene meno il sempre stuzzicante effetto sorpresa, dall’altro emerge prepotentemente la soddisfazione di poter inserire nel gotha del genere un nome come quello degli Arð, con la prospettiva di poter godere anche in futuro di ulteriori lavori dalla qualità inattaccabile come Take Up My Bones e Untouched by Fire.

Oakmord – End of a Dream

End of a Dream è un veleno che entra direttamente in vena, inoculato da chi, come gli Oakmord, intende palesare all’ascoltatore che il tempo di sognare è finito, riportandolo bruscamente a una più prosaica e cupa realtà.

Acathexis – Immerse

Immerse colpisce lungo una cinquantina di minuti in cui turbina un coacervo di sensazioni la cui somma, alla fine, si sublima in un costante flusso emozionale; rispetto all’opera prima degli Acathexis si può apprezzare una maggiore propensione alla melodia, il che non significa affatto l’alleggerimento di un tessuto sonoro di rara densità emotiva.