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Recensione : Element Of Chaos – Utopia

Gli Element Of Chaos sono senz’altro dotati di buona tecnica, anche se è da rivedere l’utilizzo delle voci, spesso eccessive nella loro contrapposizione, ma è evidente che il grosso del lavoro dovrà essere fatto sull’amalgama delle varie anime musicali perché, così come vengono proposte, risultano ancora slegate tra loro.

Element Of Chaos – Utopia

Gli Element Of Chaos sono una giovane band romana che giunge all’esordio su lunga distanza dopo diversi anni di attività; l’intento tutt’altro che nascosto del sestetto è quello di valicare le barriere stilistiche per creare qualcosa di innovativo senza doversi porre alcuna limitazione.

Idee chiare, dunque, ma i nostri saranno riusciti a centrare l’ambizioso obiettivo ?
Utopia è il classico che disco che, dopo il primo ascolto, ti fa sentire come se ti avessero messo una benda sugli occhi e un cappuccio sulla testa facendoti girare vorticosamente su te stesso per farti perdere l’orientamento; il problema però è che, anche dopo ulteriori tentativi, l’effetto resta inalterato e i pezzi del puzzle sonoro faticano non poco ad andare al proprio posto.
In un solo brano degli Element Of Chaos si possono riuscire a trovare tracce di Meshuggah, Mudvayne, Pain Of Salvation, Rage Against The Machine, System Of A Down, Slipknot e chi più ne ha più ne metta; di per sé tutto ciò non dovrebbe costituire un difetto, se è vero che una delle critiche ricorrenti nei confronti di chi pubblica un disco è proprio quella di osare poco, oppure di rifarsi ad un canovaccio stilistico ben preciso.
Vero, ma qui è altrettanto evidente che si eccede nel senso opposto, ovvero nella ricerca spasmodica del colpo a sorpresa, nell’inserimento ad ogni costo dell’elemento innovativo, e questo fa sì che certi ottimi spunti durino il tempo del battito d’ali di una farfalla (a proposito di Butterfly Effect…) prima d’essere repentinamente soppiantati: in tal modo i pur bravi e coraggiosi ragazzi romani perdono di vista per buona parte del disco l’obiettivo della forma canzone che, quando si concretizza, fornisce risultati decisamente incoraggianti (Science, in tal senso, ne rappresenta l’esempio migliore).
Detto che piace la voglia di rischiare e di non voler apparire una sorta di cover band camuffata, è pur vero che dopo dieci minuti, all’ennesimo stop e relativa “ripartenza”, comincia a subentrare un certo disorientamento, cosa che sicuramente non facilita la fruizione di Utopia
Gli Element Of Chaos sono senz’altro dotati di buona tecnica, anche se è da rivedere l’utilizzo delle voci, spesso eccessive nella loro contrapposizione, ma è evidente che il grosso del lavoro dovrà essere fatto sull’amalgama delle varie anime musicali perché, così come vengono proposte, risultano ancora slegate tra loro.
Utopia merita comunque d’essere ascoltato da chi non si pone confini di genere ed è costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo o di insolito ma, volendo sintetizzarne il contenuto con una metafora, provate a immaginare i Meshuggah e i Pain Of Salvation mentre si danno quotidianamente appuntamento in un pub di Stoccolma per bere assieme una birra senza riuscire mai ad incontrarsi. Ebbene, si può dire che il prossimo obiettivo per gli Element Of Chaos sia far sì che questo rendez-vous finalmente avvenga: in tal caso gli esiti potrebbero essere sorprendenti, perché il potenziale della band non sembra affatto trascurabile.

Tracklist:
1. E.I.P.
2. Our Grace
3. The Butterfly Effect
4. Utopia
5. Witch Of The East
6. Oz
7. Witch Of The West
8. Science
9. Muffin Killer

Line-up :
Wonder Boy – drums, backing vocals
Herm – bass
Shag – piano, keyboards
Vice – guitar
Echo – guitar
Dandy – vocals

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