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Recensione : Dragonfly – Atlas

Gli argentini Dragonfly, di pianta in in Spagna e arrivati al quarto full-length, si dimostrano bravi nel plasmare la materia power con un album tutto sommato gradevole.

Dragonfly – Atlas

Il cantato in spagnolo,li avvicina a band molto popolari in terra iberica come Tierra Santa e Avalanch, ma i Dragonfly hanno anche un po’ di Italia nel proprio sound, accostabile ai nostrani Labyrinth e Vision Divine, e la partecipazione di Olaf Thorsen come ospite in un brano non fa che confermare questa impressione.
Cambi di tempo, buone melodie, cavalcate elettriche e un cantante che, senza essere la solita sirena, ha un buon impatto, in virtù di un timbro personale e vario, a seconda delle esigenze dei brani: tutto questo contribuisce alla riuscita di un lavoro che piacerà senz’altro ai fans del power melodico, almeno a quelli che non hanno preconcetti sull’uso della lingua spagnola nel metal.
Buon lavoro!

Tracklist:
1. Atlas
2. El peso del mundo
3. Vuela conmigo
4. Te quiero olvidar
5. Canto de sirena
6. Edén
7. Siente
8. Tu luz, mi destino
9. Al hacer el amor
10. Gracias a ti
11. Ángeles con una sola ala (2013)
12. Siente (Radio edit)

Line-up:
Juanba Nadal Bass, Vocals (additional)
Isauro Aljaro Keyboards
Pablo Solano Vocals (lead)
Alberto Alba Guitars
Adrián Romero Drums

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