Dr. Gore – Viscera

L'ottima produzione e la cura di ogni dettaglio fanno di Viscera un gran bel lavoro, i brani si susseguono uno più violento dell'altro, strapazzati dal vocione del bassista che, trasformatosi nel sadico dottore, sventra, taglia e svuota corpi.

Dr. Gore – Viscera

Disturbante per molti, venerato da altri, il brutal death si può senz’altro considerare come il genere più estremo di cui si nutre il metal: mai uscito dallo spirito underground se non in pochissimi casi, continua ad essere alimentato da band in ogni parte del mondo.

Guardando nel nostro paese, le realtà dedite al genere sono molte e in molti casi di assoluto valore, specialmente se ci si rivolge alla scena della capitale, alimentata da un nugolo di gruppi dalle potenzialità enormi, usciti negli ultimi due anni con opere di un certo spessore (Degenerhate, Corpsefucking Art, Devangelic, tre le altre).
Viscera è il nuovo lavoro dei Dr. Gore, uscito a distanza di tre anni dal primo full length, “Rotting Remnants”, nonché il secondo in dodici anni di attività, un lasso di tempo che ha donato al gruppo esperienza da vendere, dimostrata in questa mezz’ora di devastante massacro brutal/grind.
Il dottore ci sa fare eccome, torturando pazienti inermi, con una furia ed un impatto straordinari: i tredici brani raccolti in Viscera travolgono letteralmente, compatti e ferali, facendo risultare il tutto una valanga di musica violenta che non fa prigionieri.
Ottima la sezione ritmica, precisa e potente, inumana quando schiaccia il piede a tavoletta e parte come un razzo (Alessio Pacifici basso e Massimo Romano alle pelli) e letali le due asce (Marco Acorte e Luigi Longo).
L’ottima produzione e la cura di ogni dettaglio fanno di Viscera un gran bel lavoro, i brani si susseguono uno più violento dell’altro, strapazzati dal vocione del bassista che, trasformatosi nel sadico dottore, sventra, taglia e svuota corpi.
Il sound, che passa agevolmente dal brutal al grind, ed in alcuni casi si lascia apprezzare per sfumature e riff che ricordano il death classico, mostra l’ormai consolidata maturità del combo capitolino, maestro nel tenere in scacco la bestia che si aggira tra lo spartito dei brani, senza scendere a compromessi e mantenendo sempre altissima la tensione.
Le influenze, o meglio le affinità, con le band storiche sono tante e diverse, ma interpretate con grande personalità dalla band: se siete fans del genere, Viscera è assolutamente consigliato.

Tracklist:
1. Viscera
2. Grotesque Corpse Sculpture
3. Hordes of Dead Flesh
4. Diseased Altered Corpse
5. Embalmer
6. Fast Death
7. Freezer Full of Flesh
8. In Your Rotten Cavity
9. Time to Kill
10. Born in Corpse
11. Postmortem Blood Ejaculation
12. Zombie Brutalized Mankind
13. Back from the Grave to Kill Again

Line-up:
Alessio Pacifici – Bass,Vocals
Luigi Longo – Guitars
Marco Acorte – Guitars/Vocals
Massimo Romano – Drums

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