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Recensione : Dirge – Hyperion

“Hyperion” è tante sensazioni, tutte decisamente intense, un disco da ascoltare, ascoltare e riascoltare.

Dirge – Hyperion

Se su Google cerchiamo la parola Dirge troviamo che deriva dall’espressione latina “Dirige, Domine, Deus meus, in conspectu tuo viam meam”, e si riferisce a un tipo di canzone cupa, che trasmette dolore, angoscia e compianto, tipica delle marce funebri.

Solo questo potrebbe bastare per definire questa ennesima prova del quartetto francese, giunto al ventesimo anno di età e alla sesta fatica discografica.
Questo ventennio si traduce in una estrema maturità artistica, che pur attingendo da diverse fonti si contraddistingue in uno stile unico e di estrema qualità.
Se vi piacciono le sonorità dei Godflesh, ma più che altro dei più recenti Jesu, o quelle dei compagni di etichetta Rosetta e Year Of No Light, probabilmente adorerete questo disco che che metterà a dura prova il vostro stereo.
Circumpolaris ci ricorda da subito l’opprimente fardello che siamo costretti a portare e che, con l’incedere delle note, si fa sempre più pesante; Floe continua a mantenere la densità e lo spessore di cieli plumbei e dei giorni più funesti.
Venus Claws parte con una chitarra acustica da ballata lugubre, per poi esplodere e ritornare nella liturgica manifestazione di dolore e sofferenza. Spettacolare e da brividi è la voce di Tara Vanflower, fantastica manifestazione eterea ed apparizione spettrale.
Hyperion Under Glass ha una matrice più atmosferica, più tenue, quasi cosmica, mentre Filigree ci concede un attimo di respiro con la sua lunga intro: solo il tempo di riprendere fiato, il cammino in salita sotto il peso della fatica, scandito dagli incessanti riff, deve continuare. Grazie ad atmosfere più ambient e suoni meno cupi, quasi post rock, gli ultimi minuti riconcedono speranza, risultando liberatori.
Il disco si conclude con gli oltre 16 minuti di  Remanentie, canzone dalle sonorità tribali e ipnotiche, aiuto per la ricerca dei più reconditi spazi di noi stessi, per una fusione o per un matrimonio ancestrale con spiriti superiori.
Hyperion è tante sensazioni, tutte decisamente intense, un disco da ascoltare, ascoltare e riascoltare.

Tracklist :
1. Circumpolaris
2. Floe
3. Venus Claws
4. Hyperion Under Glass
5. Filigree
6. Remanentie

Line-up :
Marc T. – chitarra, voce, sample
Stephane L – chitarra, voce, sample
Alain B – batteria, chitarra acustica
Luz – basso

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