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Recensione : Diabo? Boruta – Stare Gl?d?by

Tra le foreste dell'est europeo si aggirano i menestrelli Diabol Boruta

Diabo? Boruta – Stare Gl?d?by

Tra le foreste dell’est europeo (in questo caso della Polonia) si aggirano i menestrelli Diabol Boruta al secondo lavoro, dopo l’esordio dell scorso anno (Lesny duch…) licenziato dalla Pure Steel che ne cura la distribuzione.

Una bella sorpresa per gli amanti dei suoni metallici amalgamati con la tradizione folk, questo nuovo lavoro, quasi interamente cantato in lingua madre, dalle atmosfere festaiole, da taverna persa nei meandri di foreste, in cui perdere l’orientamento è un attimo, ed essere attirati da folletti birichini in osterie scavate nei tronchi millenari di giganti ricoperti da dura corteccia è una piacevole fortuna.
Pinte di birra, femminee muse dai voraci appetiti carnali e tanto divertimento tra strumenti metallici che rendono la proposta del gruppo un’interessante mix di suoni fusi nell’acciaio o costruiti con i regali di madre natura, per una cinquantina di minuti di folk metal ben strutturato.
Non mancano brani dalla forte connotazione metallica, che si alternano ad altri più orientati verso quello già scritto da band ormai storiche del genere come i Korpiklaani e i Finntroll, il tutto preparato a dovere per un piatto ben condito.
La cover di Vodka dei menestrelli finlandesi fa bello sfoggio di se in Stare Ględźby, confermando la band di Jonne Jarvela come massima influenza del gruppo polacco che diverte, anche per un buon uso degli strumenti e le atmosfere metalliche che si avvicinano al death melodico, con l’uso di una voce alquanto aggressiva nelle parti, dove buone cavalcate metalliche accompagnano gli strumenti tradizionali per un’orgia di suoni folk metal.
Si avvicina il mattino, stravolti da una notte di canti, balli e sane bevute ci addormentiamo tra il seno prosperoso di una procace taverniera e l’alito alcolico di un compagno di sbronza, al risveglio rimane l’albero dove al suo interno non esiste che legno, un vago ricordo di festa pagana, ma sopratutto un’incudine posata sulla testa, benvenuti nel mondo dei Diabol Boruta e nella magia del folk metal.

Tracklist:
1. …poczatak
2. Epos
3. Perun
4. Kikimora i zboze
5. …trzcia w nocy…
6. Zency i Potudnica
7. Stare Gledzby
8. Srebrne Zmije
9. Bytem ongi Debem
10. Lesnik
11. Vodka
12. koniec…
13. Kikimora and the grain
14. Of the reapers and Field Maiden

Line-up:
Pawel Rudobrody – vocals, bass
Mirek “Miras” Mamczur – vocals, guitars
Michal “Balon” Balogh – drums
Dawid “Dejvid” Warchol – keyboards
Michal “Gilas” Wyrwa – guitars

DIABOL BORUTA – Facebook

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