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Recensione : Deathiniton – The Art Of Manipulation

Se siete amanti del thrash americano e di band come Death Angel, Exodus e Testament questo ep vi lascerà senza fiato.

Deathiniton – The Art Of Manipulation

Peccato che questo The Art Of Manipulation sia solo un ep di quattro brani perché un full length di questa levatura sarebbe stato l’album thrash dell’anno.

La band si chiama Deathinition, è polacca, nata nel 2008 ma arrivata solo ora all’Ep dopo un singolo ed un demo, forse poco dopo sette anni, ma la qualità dei brani che compongono il lavoro è di livello assoluto.
Accontentandovi intanto di questo “poco”, lasciatevi aggredire dal thrash old school della band, di scuola americana, perfetto esempio di metal estremo made in Bay Area, veloce, devastante, suonato benissimo e dai brani potenti come un uragano sulle spiagge della California.
Il quintetto di Bydgoszcz sciorina una prova da applausi ed i brani, sostenuti da ottima tecnica e da un songwriting elevato, esplodono in tutta la loro violenza, con i musicisti della band a formare un combo affiatato che si trasforma in un’arma letale scagliata a mille all’ora, volta a frantumare tutto ciò che incontra, tra ritmiche e solos al fulmicotone, dove aggressività e melodia formano un’accoppiata vincente.
Una drumming forsennato (Witold Kozak) unito a ritmiche che sostengono a velocità spasmodiche un sound figlio della scuola thrash a cavallo tra gli anni ottanta e il decennio successivo (Boleslaw “Bolec” Ignaczak ), sei corde che si danno battaglia con solos deflagranti (Krystian Guzek e Igor “Killer” Koscielniak) e un frontman perfetto per il genere suonato, maschio e aggressivo come nella migliore tradizione(Adam Langowski), fanno di questa mini cd un’autentica sorpresa.
Inutile nominare uno dei brani che, nel loro complesso, vanno a formar una mazzata nei denti niente male, sedici minuti di autentica prova di forza da parte di questi thrashers dell’est.
Se siete amanti del genere e di band storiche come Death Angel, Exodus e Testament, questo lavoro vi lascerà senza fiato, rivelandosi il migliore antipasto possibile per un futuro full-length.

Tracklist:
1. My Personal Maniac Fear
2. Art of Misunderstanding
3. Priest
4. Klamstwa dla mas

Line-up:
Igor “Killer” Koscielniak – Guitars (lead), Vocals
Adam Langowski – Vocals (lead)
Witold Kozak – Drums
Boleslaw “Bolec” Ignaczak – Bass
Krystian Guzek – Guitars (lead)

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