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Recensione : Datura4 – Demon Blues

In ogni singola traccia il blues demoniaco regna sovrano e quando è così contaminato ci eccita ancor di più, stimolando il movimento! Dom Mariani colpisce ancora.

Datura4 – Demon Blues

Se sei in viaggio e ti stai dirigendo verso la tua terra natia, nel mio caso il Molise, regione sconosciuta ai più, hai necessariamente bisogno di una colonna sonora adatta ad assecondare il paesaggio agreste che ti scivola attorno … non sarà certo il Missisippi, ma anche il Biferno ha il suo fascino, soprattutto se si parla di blues non tradizionale.

Demon Blues esce per l’arcinota etichetta Alive Records ed è l’album d’esordio della nuova band di Dom Mariani (già frontman della garage band australiana The Stems e del progetto power pop DM3, giusto per citarne un paio) e Greg Hitchcock (You Am I, The Monarchs e tanti altri), con sezione ritmica formata dal batterista Warren Hall (The Drones) e dal bassista Stu Loasby. Loro sono i Datura4, uno dei gruppi più cazzuti ascoltati in questa prima metà del 2015.
Partiamo proprio dal nome, che racchiude in se il succo, o meglio il nettare di tutto l’Lp, si perché forse non tutti sanno che datura è una pianta allucinogena che in questo caso impersonifica lo spirito psichedelico della band, ben illustrata nella front cover a cura di Joshua Marc Levy – Asheville Art Family che ben si accoppia al vinile con livrea in flower power style.
Dimenticate per un po’ la copertina e preparatevi alla botta adrenalinica di Out With The Tide, altro che psichedelia, questo pezzo ha una forza che oserei definire stoner – blues, non tanto per il genere in sé, ma per l’attitudine stradaiola e l’uso del wha-wha che avevano sia band di matrice 70s che gente del calibro dei Fu Manchu e, se non mi credete, passate alla traccia seguente You Ain’t No Friend Of Mine e godetene appieno.
Con Another Planet si calmano le acque, diventando più southern rock e, forse mi sbaglio e sono davvero su un altro pianeta, ma sul finale mi sembra di udire il simpatico riffettino di “Spirit In The Sky” (sì sì, proprio quella di Doctor & The Medics). Tutto scorre piacevolmente, passando attraverso reminiscenze hendrixiane (Hoonsville) e l’oltraggiosa slide guitar di Pissin’ Up The Wall fino a Killjoy, brano di chiusura per la versione in vinile. Se volete il resto vi tocca acquistare anche o solo il cd, ma ne vale davvero la pena, per non perdervi brani come la psycho-blues Gravedigger Man, o il garage-blues di Love To Burn e l’esclusiva If Seven Was Eleven (introvabile altrove) e tipicamente “Easy Rider”, non so se ricordate “The Pusher” degli Steppenwolf.
In ogni singola traccia il blues demoniaco regna sovrano e quando è così contaminato ci eccita ancor di più, stimolando il movimento!

Tracklist:
1. Out With The Tide
2. You Ain’t No Friend Of Mine
3. Another Planet
4. Journey Home
5. Hoonsville
6. Demon Blues
7. Pissin’ Up The Wall
8. Killjoy
9. Gravedigger Man
10. Love To Burn
11. If Seven Was Eleven

Line-up:
Dom Mariani – vocals, guitar
Greg Hitchcock – guitar, vocals
Stu Loasby – bass
Warren Hall – drums

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