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Recensione : Danza delle Meridiane / Iraac Ioudi – S/T (Malapaga Records, 2024)

Split all’ombra della Lanterna che vede avvicendarsi Danza delle Meridiane – LO-FI, ambient e drone - e Iraac Ioudi – punk elettronico sperimentale.

Danza delle Meridiane / Iraac Ioudi – S/T (Malapaga Records, 2024)

Split all’ombra della Lanterna che vede avvicendarsi Danza delle Meridiane – LO-FI, ambient e drone – e Iraac Ioudi – punk elettronico sperimentale.

TESI

Si prende i suoi tempi, Danza delle Meridiane; le sei tracce a suo nome assomigliano a una lunga passeggiata nell’etereo, una processione di sei brani, ciascuno a scandire una tappa, come in una sorta di percorso iniziatico:

Chamula. Incipit, un vortice di echi avvolge i timpani;

Chopstick. Chitarre risucchiate in un gorgo color ebano;

Itten. Note che inciampano su un tappeto di melma acquosa;

Vozvraščenie. Si contempla, in un silenzio rigoroso, un’algida scultura di ghiaccio;

Noiret. Camminare sul cotone;

Zazie. Un improvviso fluttuare nel diafano nulla.

ANTITESI

Tutt’altro cipiglio quello di Iraac Ioudi, che predilige tratteggiare brevi bozzetti sonori, istantanee di tempo cristallizzate in fotogrammi allucinatori, allucinatori e sinuosi, sinuosi e corporei, corporei e organici, organici e vivi, vivi ed eterni, eterni e bellissimi. Martellanti beat che s’insinuano nei neuroni e assumono il controllo, impongono alle mani di afferrare il cranio con forza e di farlo sbattere violentemente contro la vetrina di una lussuosa gioielleria del centro. Schizzi di sangue e brandelli di cervello su oro, diamanti e gioielli.

SINTESI

Se Danza è la rarefazione, Iraac è la condensazione. Rarefacendosi, l’aria diventa fuoco. Condensandosi, l’aria diventa vento, poi nuvola e, condensandosi ancora, acqua, terra e quindi pietra.

La Danza è un che di intrinsecamente mobile, come il vento è intangibile, come il fuoco non è mai doma.

Iraac è invece la dimensione ctonia, viscerale, si muove con la potenza deflagrante dell’acqua in piena, della terra quando frana, della roccia che si staglia impassibile davanti al cammino.

Nota di chiusura sulla confezione: un packaging davvero mirabile, dal forte impatto estetico (artwork a cura di Stefano Giannotti, progetto grafico a cura di Constanza Rojas), contenente una fiammeggiante MC giallo-trasparente. Il disco si trova anche su Bandcamp, ma fossi in voi punterei dritto alla copia fisica.

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