C’è un modo di dire tutto italiano,al quale non penso ne corrisponda uno simile canadese,che dice “la classe non è acqua” e il quale si presta alla perfezione nel caso dei veterani D,O.A.
Per questi impenitenti punk-rockers,che dal 1979 ad oggi hanno sfornato la bellezza di 22 album,il tempo sembra essersi fermato tanta e la bellezza e sopratutto la freschezza di questa loro ultima fatica.
Vengono da Vancouver e,mentre sto scrivendo queste righe sono in pieno svolgimento le olimpiadi invernali,e,vista la loro passione per l’hockey,auguro a loro e a tutti i loro connazionali di vincere l’oro alla faccia degli odiosi e presuntuosi yankees,lo so che non c’entra un cazzo con la recensione ma mi andava di dirlo.
Tornando a quello di cui si parlava,cioè dell’album,aggiungerò che è ricco di potenza quanto di melodia e annovera veri e propri anthem dai ritornelli killer come “Donny brook”,”Devil’s speedway” e “Beat ‘em bust ‘em”,la splendida pop-song “Overtime” poco più di un minuto che potrebbe essere come un bignami per i conterranei Mcrackins senza dimenticare l’orgoglio di essere la “Beer liberation army”.
Come diceva Mick Jagger “It’s only rock’n’roll but i like it”,mi permetterei in questo caso di mutarlo in “It’s only punk’n’roll but i like it “!