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Recensione : Cutthroat Brothers And Mike Watt – Devil In Berlin

Mike Watt, evidentemente, ci ha preso gusto. La storia si ripete: il bassista (ex Minutemen, fIREHOSE, Dos and so on) dopo aver accettato la proposta dei Cutthroat Brothers di suonare sul loro nuovo album

CUTTHROAT BROTHERS AND MIKE WATT – DEVIL IN BERLIN

Cutthroat Brothers And Mike Watt – Devil In Berlin

Mike Watt, evidentemente, ci ha preso gusto. La storia si ripete: il bassista (ex Minutemen, fIREHOSE, Dos and so on) dopo aver accettato la proposta dei Cutthroat Brothers di suonare sul loro nuovo album, “The King Is Dead“, durante un’intervista al duo di musicisti/barbieri Jason Cutthroat e Donny Paycheck nel programma radiofonico condotto da Watt, “The Watt From Pedro Show“, deve essersi divertito al punto di bissare l’esperienza e concedersi la registrazione di un altro disco insieme ai due garage punkers di Tacoma. Ed ecco arrivare, a distanza di soli sei mesi dalla prima collaborazione, un nuovo Lp (e il quarto del combo, in totale) intitolato “Devil In Berlin“, uscito sempre su Hound Gawd! Records in questo ultimo mese dell’anno, a coronamento di un 2021 ricco di soddisfazioni per i Fratelli Tagliagole.

Confermata la formazione del precedente album, squadra che uccide non si cambia (con tanto di maschera diabolica in copertina a mettere subito le idee in chiaro) e dunque troviamo ancora Jason alla chitarra e voce, Donny alla batteria, i contributi di Mike Watt al basso e di nuovo Jack Endino al missaggio e alla produzione (presso i Soundhouse Studios di Seattle) di questi undici brani ancora intrisi di un immaginario horror/burlesque (con tanto di troupe di dark cabaret berlinese Velvet Creepers al seguito nei live shows e presente anche nel videoclip della swingante title track) condito dalle consuete sonorità garage/blues/swamp/punk devote a Gun Club, X, primi Bad Seeds, Stooges (e non poteva essere altrimenti, visto che Watt fece parte della reunion della band di Iggy e compianti sodali nel 2003) Cramps e Misfits. Brani come “Been Away“, “Magic Tricks” e “Cold Dead Night” (nelle quali sembra quasi di ascoltare una allegra versione di Mark Lanegan in overdose da caffeina) l’opener “Bad Candy Girl“, “Love, Drugs, Etc.“, “Kiss The Moon” e il sudicio twist ballato da Lux Interior e Poison Ivy in “Like a Zombie” (impreziosito dall’organo suonato da Jack Endino e dalla “partecipazione” di Iggy Pop in formato videogioco) sono sordidi schizzi peccaminosi che generano una melma malsana e primordiale che vuole nutrirsi sinistramente dell’energia dell’ascoltatore e dell’adrenalina della folla urlante che ai concerti cade in trance e diventa posseduta dai demoni voodoo del blues/punk.

Nel complesso, il risultato finale dell’Lp ci consegna una maggiore messa a fuoco del progetto rispetto a “The King Is Dead” e lascia anche la convinzione che Mike Watt si incastri benissimo nell’economia sonora del trio e che agisca come vero e proprio membro effettivo del gruppo, piuttosto che da super ospite. La musica del diavolo ora ha deciso di travestirsi da barbiere per fecondare le vostre menti e penetrare negli angoli più oscuri delle vostre anime, e per farlo si serve di tre brutti ceffi con le lame. Lasciatevi corrompere, non ve ne pentirete.

TRACKLIST

1. Bad Candy Girl
2. Been Away
3. Devil in Berlin
4. Love, Drugs, Etc.
5. Cold Dead Night
6. Magic Tricks
7. Out of Our Cage
8. Kiss the Moon
9. Cherry
10. Like a Zombie
11. Wild Western

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