iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Ctulu – Seelenspiegelsplitter

Seelenspiegelsplitter si rivela pertanto un lavoro riuscito, a conferma delle buone doti già evidenziate dai nostri con il precedente “Sarkomand”

Ctulu – Seelenspiegelsplitter

I tedeschi Ctulu, con il loro terzo disco Seelenspiegelsplitter pongono un altro tassello ad una carriera di buon livello, del tutto in linea con quello delle migliori black metal band del loro paese.

Il sound del combo teutonico è intriso di una certa epicità e possiede un carattere melodico ben delineato, in grado di conferire ad ogni brano una sua riconoscibilità; al riguardo Amokkoma, che segue la pur buona apertura affidata a Seelenbrand, si rivela una traccia emblematica e spicca sicuramente come uno degli episodi più riusciti del disco.
Il black dei Ctulu non si spinge quasi mai a velocità parossistiche, ma predilige affidarsi a mid-tempo che ben si adattano ad atmosfere ammantate da uno sfondo malinconico (Insignia Dagonis), ma anche quando i ritmi si fanno più sostenuti intervengono repentini cambi di ritmo, con le chitarre a tessere trame mai scontate.
Tomasuk, che si apre con l’invocazione alla nota divinità lovecraftiana che presta il suo monicker alla band , reca in maniera piuttosto marcata l’impronta degli Immortal più epici, e tutto sommato questo aspetto si ripresenta più volte all’interno del lavoro senza che ciò renda eccessivamente derivativo il risultato complessivo.
L’utilizzo della lingua madre , consuetudine diffusa nell’ambito del black tedesco, come sempre si dimostra azzeccata e chi ne conosce il lessico non farà neppure troppa fatica a comprendere i testi ottimamente scanditi tramite uno scream non troppo acuto.
Da segnalare lo sconfinamento in territori dark di Tiara Aus 10 Phobien, che spinge i Ctulu sulle tracce dei Nocte Obducta aprendo un ulteriore e interessante sbocco compositivo.
Seelenspiegelsplitter si rivela pertanto un lavoro riuscito, a conferma delle buone doti già evidenziate dai nostri con il precedente “Sarkomand” e che ci “costringe” piacevolmente, ancora una volta, ad omaggiare la scena black metal tedesca.

Tracklist:
1. Seelenbrand
2. Amokkoma
3. Im Widerlicht…
4. Durch Sturmbruch Corridore
5. Insignia Dagonis
6. Bleichenblass
7. Tornasuk
8. Flammengesterin
9. Tränenfinsternis
10. Tiara aus 10 Phobien
11. Serenadenhallen

Line-up:
Mathias Junge – Guitars / Vocals
Arne Uekert – Guitars / Vocals
Lasse Bodenstein – Bass
Roman Szymura – Drums

CTULU – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

Silent Vigil – Hope and Despair

Se in passato il sound traeva principalmente linfa dall’insegnamento dei Daylight Dies, tutto sommato Hope and Despair è un album che si muove in continuità con quello stile, che qui viene ulteriormente ribadito dando alla fine l’auspicato seguito, sia pure con il nuovo moniker Silent Vigil, alla brusca archiviazione degli Woccon avvenuta dieci anni fa.