I Come Back From The Dead sono una band formata da membri di alcune band della scena death spagnola quali Machetazo, Nashgul e Bokluk.
Il loro esordio, licenziato da Blackseed Productions, è un ottimo esempio di death metal old school che rimanda alla seminale scena scandinava dei primi anni novanta, primaria influenza del combo, con l’aggiunta di un impatto hardcore a comporre una raccolta di brani devastanti.
Fin dall’opener Apocaliptic Great Panic il gruppo ci travolge, scaraventandoci addosso bordate death violentissime, blast beat, stop & go ed una serie di riff che hanno nei maestri Entombed i loro padrini, il tutto senza soluzione di continuità e dall’impatto di un bolide contro un muro.
Tra le influenze Entombed, certo, ma non solo: Dismember, primi Edge Of Sanity in qualche passaggio, e Carnage, sono i nomi a cui il combo attinge a piene mani regalando un album di genere davvero ben fatto.
I brani, pur estremi, riescono a convincere al primo ascolto: per chi ama il death un lavoro imperdibile, trattandosi di un massacro vecchia scuola che non ha nulla da invidiare agli illustri protagonisti dei nineteens, forte com’è di brani rabbiosi come Krakenstein, Rise Of The Scavengers, Haze Of Blood e la conclusiva Vault of Horror.
The Coffin Earth’s Entrails, pur essendo un prodotto oldschool, risulta ugualmente fresco grazie ad un ottimo songwriting attraverso il quale i Come Back From The Dead elargiscono mazzate estreme con una facilità impressionante, tra assoli grondanti sangue e rallentamenti e ripartenze sempre ottimamente interpretate da questa manciata di musicisti tecnicamente ineccepibili e dalla già provata esperienza: in buona sostanza, uno dei lavori più riusciti in ambito old school sentiti ultimamente.
Tracklist:
1. Apocaliptic Great Panic
2. Better Morbid Than Slaves
3. Krakenstein
4. Rise of the Scavengers
5. Hell Inside
6. Gravediggers from Inferno
7. Psychosymphony of Bites
8. Haze of Blood
9. Horror Bathory
10. In the Vault of Horror
Line-up:
Marcos – Drums
Hector – Guitars & Bass
Miguel – Guitars
Paul – Vocals
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