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Recensione : Chugger – Human Plague

L'esordio dei Chugger potrebbe rappresentare un'altra strada da percorrere per il metal del nuovo millennio.

Chugger – Human Plague

Human Plague è un monolite di acciaio lanciato sulle nostre teste da questa fenomenale band svedese, figlia del Gothenburg sound, un mostro di groove death metal che soffoca, annichilisce, distrugge.

Loro sono i Chugger che, dopo aver dato alle stampe un ep nel 2013 (“Scars”), ora sono pronti a conquistare il mondo metallico con questo spettacolare lavoro, registrato ai Gothenburg Rock Studios, mixato e masterizzato da Daniel Antonsson dei Dimension Zero (ex Dark Tranquillity e Soilwork).
Human Plague ha nel songwriting l’arma vincente: un concentrato di melodic death metal scandinavo, drogato, maltrattato e devastato da iniezioni di groove micidiali, l’esatta formula che vede scontrarsi nella stessa ampollina il virus nato nel Nordeuropa nei primi anni novanta ed il suono metallico dell’America sudista, creando una bomba musicale di dimensioni enormi.
Pesantezza death/stoner e melodie classiche, come tradizione del death scandinavo, sono in questo lavoro al massimo dello splendore, alternandosi al comando di un sound che non cede un grammo in pesantezza, violentando, turbando, mettendo in un angolo a colpi di machete metallico molte delle realtà dedite ai generi manipolati sapientementedalla band.
Una sezione ritmica che avanza di forza come Godzilla su New York, schiacciando e distruggendo sotto il peso di un monolitico groove (David Pergament alle pelli ed Henrik Östlund al basso), chitarre che tagliano come lame e ricamano riff e solos melodici e potentissimi(Robert Bjärmyr e Fredrik Carlstedt) e un growl proveniente da un demone perso tra le nevi scandinave o i deserti americani (David Dahl) costituiscono il propellente di cui questa entità chiamata Chugger si alimenta, ingorda di Soilwork, Dark Tranquillity, Darkane, così come di Down, Lamb Of God, Eyehategod, per risputare questo enorme suono metallico che si esalta quando, tra le ritmiche grasse, si insinuano solos di matrice classica, in linea con i migliori Dark Tranquillity ed In Flames.
Non una nota che non esalti in questo lavoro, né un riff che non sia lì per farci sbattere la testa: Human Plague riesce ad essere perfetto in tutte le sue canzoni e sinceramente nominarle tutte sarebbe superfluo, tanto alta è la qualità dell’opera in tutto il suo complesso.
Non mi rimane che ricucire le ferite causate dallo sbattimento nel sentire e risentire un album che, ci scommetterei, potrebbe essere un’altra strada da percorrere per il metal del nuovo millennio.

Tracklist:
1. The Grid
2. Virus
3. Rust
4. Never Alone
5. Feed The Fire
6.Ignorance Divine
7. Five Feet Down
8. Cut Out From Hell
9. The Pendulum Swing
10. Endgame
11. Human Plague

Line-up:
Robert Bjärmyr – Guitars
Henrik Östlund – Bass
David Dahl – Vocals
David Pergament – Drums
Fredrik Carlstedt – Guitars

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