Come sa chi ci segue, il metal in quasi tutte le sue forme qui è di casa e questo volume è interamente dedicato a tre forme diverse di rumore, dall’ancestral folk messicano, all’heavy metal americano e al prog djent metal ucraino.
CEMICAN
I messicani Cemican pubblicano il loro nuovo album “U k ‘u’ uk’ankil Mayakaa” che nell’antica lingua maya dello Yucatan si può tradurre con la resistenza Maya. sull’etichetta M- Theory Audio. Il gruppo fa un folk metal con tinte death e progressive, trattando della cultura Maya, mescolando testi in spagnolo e in lingua Maya dello Yucatan, per quello che è stato chiamato a ragione ancestral folk. Il suono di questo gruppo è molte cose, c’è la furia, la vendetta e la rabbia Maya, come tanto spazio è dedicato allo sguardo verso le stelle, alla vista della vastità dell’oceano dall’alto delle piramidi vicino al mare.
Come in altre parti del mondo la cultura che ha vinto e che domina non è riuscita a cancellare ciò che c’era prima, le antiche culture spesso riprendono vita dove meno te lo aspetti come il metal, dove le chitarre distorte e la ritmica incessante si sposano con gli strumenti tradizionali. Tutto ciò accade proprio con i Cemican, che riescono nella non facile impresa di rendere credibile il tutto, mettendo assieme universi che sono distanti e lo fanno molto bene.
Le trace sono molto varie e passano da un death metal, ad un folk metal originale e impressionante, con puntate nel prog specialmente quando trattano le concezioni mistiche e l’esoterismo Maya, cultura che dava grande importanza a ciò che non riusciamo sempre a vedere con i nostri occhi. Il risultato è un disco vario, molto affascinante e stimolante, l’immaginario Maya si sposa molto bene con un folk metal a tinte oscure ma anche progressivo, con un suono molto interessante e mai scontato.
In Messico il metal, come l’hardcore punk,. è sempre stato qualcosa di differente e di vissuto diversamente rispetto, rispecchiando le tantissime culture di questo immenso paese che conosciamo ancora davvero ben poco. I Cemican raccolgono un’eredità molto importante e ancora molto viva in Messico e la riportano in maniera mai banale e con un suono speciale, pieno e che ci riporta ad epoche dove il cielo era diverso rispetto al nostro e nelle terre messicane risiedevano i veri padroni delle stesse.
KILL RITUAL
“In my head” è il nuovo lavoro degli americani Kill Ritual su Massacre Records. Il gruppo tormenta gli ascoltatori con un hevy metal di alta qualità con tinte thrash metal dal 2012, e l’intensità non è mai scesa, anzi. Le dieci tracce sono nate e cresciute in un anno sotto la guida di Steven D. Rice che nel gruppo canta, suona la chitarra e anche il basso e anche i sintetizzatori. Il disco è stato poi rimasterizzato in Svezia da Andy La Rocque al Sonic Train Studio, e il suono è la struttura portante di questo lavoro.
I Kill Ritual fanno un heavy metal potente e molto vicino al thrash metal, devastante e che mira a scuotere in maniera molto violenta l’ascoltatore, e per farlo usa una capacità tecnica importante e una concezione del suono metallico molto precisa e puntuale, nulla è lasciato al caso, tutto è in funzione di produrre un suono potente e cristallino.
La produzione e la post produzione rendono al meglio un suono che ha radici antiche ma che a differenza di tanti gruppi heavy metal riesce anche ad essere moderno e propositivo. Ascoltando “In my head” si gusta lo spirito antico e tradizionale dell’heavy metal di alta qualità, ma ci sono anche elementi sonori moderni e che permetteranno di apprezzare questo disco anche a chi è abituato ad un metal più moderno.
Alla base dei Kill Ritual c’è uno sconfinato amore per l’heavy metal e questo si può cogliere in ogni passaggio di questo disco, che è davvero un diamante per gli amanti di queste sonorità. I Kill Ritual ci riportano ai tempi nei quali i dischi heavy metal suonavano rotondi e belli diretti, con riffs importanti ed un immaginario realmente truce, e qui c’è tutto questo, ma soprattutto un suono davvero potente e metal, che colloca questo disco nelle migliori uscite annuali e non solo per l’heavy metal.
KORYPEHUS
Gli ucraini Korypheus tornano con il loro terzo disco “Gilgamesh” su M- Theory Audio. Il gruppo ucraino è uno dei gruppi metal che hanno più successo nella terra martoriata da una guerra che non sembra aver mai fine. Il suono dei Korypheus è un progressive metal con influenze djent, tanta melodia e una forte componente di metal moderno.
Come i loro conterranei Jinjer i Korypheus esplorano il lato più moderno e progressivo del metal, colorando il grigiore quotidiano con moltissimi colori vivi. Il lavoro sonoro del gruppo è molto bene strutturato e possiede differenti livelli, e diversi registri, portandoci dall’aggressività alla meditazione in altre forme rispetto a quella tradizionale, guardando sempre avanti e mai indietro, con tantissimi elementi sonori che concorrono a formare un’opera originale e potente.
Il nome del gruppo in greco antico significa colui che conduce il coro, e rende molto bene l’idea che sta alla base del suono dei Korypheus, dato che l’ensemble agisce come se fosse un’orchestra, il loro suono è pieno e vario e sembra suonato da molti più strumenti rispetto a quelli che sono in realtà.
Questo suono tocca molti punti della mappa del metal moderno, dal progressive metal più moderno, al djent che non sconfina mai nella tecnica fine a sé stessa ma che vuole sempre comunicare qualcosa. I Korypheus sono la dimostrazione che si può fare metal al contempo moderno e progressivo, facendo alzare lo sguardo al pubblico verso il cielo e la storia, sia quella passata che quella futura, e non sono mai scontati od ovvi, anzi cercano sempre nuove soluzioni.
Il metal in Ucraina è cosa seria, sia esso black metal o prog djent metal come questo, e la situazione attuale richiede un’evasione culturale che dura quello che dura, ma in questo caso è una situazione davvero bella ed appagante.
“Gilgamesh” è un disco completo, robusto e che fa sia sognare che muovere, sia pensare che scuotere la testa molto forte, il livello è alto e non scende mai, un disco notevole di metal moderno e progressivo.










