Carnivorous Voracity – The Impious Doctrine

Buon lavoro, niente di nuovo, ma non è certo nel brutal che devono guardare gli amanti dell'originalità a tutti i costi

Carnivorous Voracity – The Impious Doctrine

Si torna a parlare di brutal death metal con il primo full length dei Carnivorous Voracity, quintetto proveniente da Bilbao, attivo dal 1999 e con un ep alle spalle licenziato nel 2011.

Quattro anni sono passati, prima che il gruppo basco torni ad investire gli ascoltatori con il suo metal estremo e brutale, ben congegnato, prodotto alla grande e senza compromessi.
The Impious Doctrine infatti non sposta di un millimetro le coordinate del genere, chi non sopporta il brutal può tranquillamente passare oltre, ma se siete amanti del metal sparato da una nave ammiraglia in pieno stato di guerra, l’album in questione risulterà una vera goduria.
Ritmiche alla velocità della luce, chitarre compresse, suoni registrati perfettamente, così da non perdere il minimo dettaglio ed una forza sovrumana, sprigionata in trentasei minuti di devastazione e apocalisse in musica, fanno del primo lavoro del gruppo, una macchina per uccidere, perfettamente oliata e funzionante in ogni suo ingranaggio.
Growl che riversa odio e violenza, un mostro terrificante di brutale natura è l’ultimo dei clichè riservati dai Carnivorous Voracity, per i fans del genere, che avranno di che crogiolarsi nei meandri del massacro riservato per loro dalla band Basca.
Bravissimi tecnicamente, i cinque musicisti ci investono con questo monolito di metal estremo, niente di nuovo tra i solchi del disco, solo brutal death suonato benissimo e dalla forza di un terremoto.
Siamo in territori cari ai Suffocation, le songs si susseguono feroci, malate e terribilmente violente, l’album va assaporato nella sua interezza, per non perdere un’oncia della devastante proposta di questi cinque serial killer baschi.
Buon lavoro, niente di nuovo, ma non è certo nel brutal che devono guardare gli amanti dell’originalità a tutti i costi.

Tracklist:
1. Raised Toward Heaven
2. Epiphanies of Perverse Egocentrism
3. Steeped in Magnanimity
4. Grotesque Expiation of Dissolute Lambs
5. Secularize
6. Anatomic Human Degradation
7. Serpent’s Nest
8. The Threshold of Obliteration
9. Anthropophagous Infanticide
10. Transferable Malignity

Line-up:
Seyerot – Vocals
Mika – Bass
Turbine – Guitars
Edgar – Drums
Xabat – Guitars

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

THEE HEADCOATS – IRREGULARIS (THE GREAT HIATUS)

Neanche il tempo di recensire l’album-raccolta “Failure not success” (pubblicato col moniker Wild Billy Childish & CTMF) che arriva subito un altro Lp, nel 2023, firmato dallo stacanovista inglese Billy Childish, poliedrico menestrello di culto, che per questa release ha riesumato gli Headcoats, che tornano

I miserabili di Ladj Ly

I miserabili di Ladj Ly

Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.

Death Mantra For Lazarus – DMFL

Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.