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Recensione : The Queen Is Dead Volume 144 – Blaxem, Psyclon Nine, Cruzeiro.

Blaxem, Psyclon Nine e Cruzeiro: un viaggio sonoro tra metal moderno, EBM e doom occulto. Scopri le sonorità che risuonano tra tenebre e creatività.

The Queen Is Dead Volume 144 - Blaxem, Psyclon Nine, Cruzeiro

Metal moderno, tenebre che risuonano fra ebm e trap ed infine doom occulto e ricchissimo.

BLAXEM

“Ethereal” è il nuovo ep dei cileni Blaxem su Eclipse Records, che è sempre una fonte interessante di metal differente.

Il suono dei Blaxem è una felice miscela di metal moderno, prog e groove, tra Fear Factory, melodia e un tocco di prog molto interessante. Il gruppo cileno riesce a legare insieme in maniera efficace varie istanze del metal moderno, creandosi un qualcosa di personale senza mai perdere di vista la creatività e la continuità sonora delle canzoni. In ogni traccia i Blaxem compiono e fanno compiere all’ascoltatore un viaggio sonoro fra durezza e melodia, dove il caldo incontra il freddo e solo fondendosi danno vita a qualcosa di nuovo.

Il cantato è a volte in growl e a volte in chiaro, regalando un grande contributo al suono, con il basso che è in primo piano, e la batteria e le chitarre si fondono in maniera molto moderna, quasi djent. “Ethereal” è sospeso fra sogno e realtà, fa tracce dure e rallentamenti molto eleganti come “Images of tomorrow”, una delle canzoni più interessanti di un disco che non ha punti deboli. I Blaxem incarnano il lato migliore e più creativo del metal moderno, ovvero una proposta futuristica di suoni che vengono da lontano, creando un continuum che non ha fine e che si proietta sempre in avanti all’interno del metal un genere conservatore ma che ha sprazzi notevolissimi di futuro come questo disco.

L’ascolto dell’ep è molto piacevole e variegato e soddisferà molti palati diversi del metal, riportando il nome del Cile sulla mappa del metal mondiale, un paese che è sempre stato sinonimo di metal altro e differente.

L’ep è anche della giusta durata per riuscire a gustare appieno questo gruppo, e le cinque canzoni rendono molto bene e permettono ascolti multipli e prolungati, creando una miscela sonora molto intrigante e senza mai scadere nell’ovvio. Inoltre si sente un lavoro notevole dietro al disco, le canzoni sono finemente cesellate e la produzione coglie al meglio i suoni espressi dai Blaxem. Gruppo molto interessante e ep azzecatissimo.

PSYCLON NINE

“And then oblivion” è il nuovo disco dei Psyclon Nine su Metropolis Records, una della migliori etichette statunitensi per la musica oscura, ossessiva e pesante. I Psyclon Nine sono un gruppo nato a San Francisco nel 2000 per mano di Marshall Goppert aka Nero Bellum e Josef Heresy e fin da subito hanno cominciato con un percorso oscuro, controverso e molto rumoroso.

Partendo dalla lezione dei maestri KMFDM e Ministry il gruppo ha tracciato presto una strada molto personale che li ha portati a diventare una referenza assoluta nel panorama della musica elettronica ed industrial con molti agganci al metal. Come si può ascoltare molto bene in “And then oblivion” il loro suono contiene moltissime cose, partendo dall’ebm e dall’aggrotech, passando per l’industrial, la trap il deathcore e il dark ambient, in un percorso tracciato dall’eccesso sonoro e dalla ricerca del male in ogni canzone, sia nei testi che nelle musiche.

Progetto musicale molto controverso e di grande successo forse proprio per questo, i Psyclon Nine colpiscono fortissimo l’ascoltatore trascinandolo in una perfetta descrizione della società nella quale viviamo, mettendo alla berlina molte delle nostre convinzioni, violentando le nostre orecchie con musica violenta complice una produzione quasi perfetta, per un suono che muta in continuazione e ogni traccia ha al suo interno generi e sottogeneri differenti. Il nuovo disco è un ulteriore miglioramento della loro parabola musicale e non lascia nulla al caso.

Certamente questo lavoro piacerà alla loro base di apprezzatori più radicata e fedele, e ne hanno molti, e potrebbe anche piacere a chi li ascolterà per la prima volta. In molti li amano, in molti li odiano, sicuramente sono uno dei gruppi che sia con la loro musica, sia con i loro testi, descrivono meglio la nostra epoca, con suoni moderni radicati nelle pieghe di una musica gramigna che sembra morire, e che invece continua a strisciare nelle tenebre.

 

Cruzeiro

Dagli scantinati di A Coruna arrivano i Cruzeiro con “Hic sunt dracones” in uscita per Interstellar Smoke Records, Vertebrae Records, La Rubia Producciones e Doomshire Tapes.

I Cruzeiro fanno un incredibile doom con derivazione occulta e molto heavy metal, reinterpretando in maniera molto originale le coordinate di questo sottogenere.

Con la voce femminile di Beatriz Onix ex Barren Plains e Misty Grey in primo piano il gruppo crea un vortice sonoro che sommerge tutto e tutti, un suono molto intenso con intarsi particolari e il basso di Raposa che è un qualcosa di incredibile, come d’altra parte tutto il gruppo. La poetica musicale dei Cruzeiro viene da lontano, parte dai padri sacri del doom e della musica psichedelica pesante, e arriva fino a noi in maniera impetuosa e senza freni. Si viene catapultati dentro “Hic sunt dracones” e ci si vorrebbe rimanere per molto tempo, tale è la sensazione di calore e di benessere, nonostante o forse grazie ad un persistente odore di zolfo.

Ascoltando questo disco si viene portati in una differente dimensione sonora, dove tutto è più vivido e anche onirico, dove non ci sono luci ma solo tenebre che fanno luce, un qualcosa di molto fisico e vivido. Le evoluzioni sonore del gruppo sono sempre concentrate sul far vivere un qualcosa di particolare all’ascoltatore, grazie ad un suono pieno, corposo e ricco, occulto e liberatorio, senza fronzoli e molto potente.

Ci sono molti gruppi che fanno un suono simile ma i Cruzeiro sono molto particolari e solo ascoltandoli si può capire a fondo quanto scritto qui.

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