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Recensione : Black Cult – Cathedral Of The Black Cult

Satanismo schietto e sincero, brado e allo stato puro, senza troppi fronzoli evocativi

Un full length firmato col sangue dal duo croato, composto da undici tracce, tecnicamente perfette.

Dai tempi dei Rotting Christ, l’Europa ha riscattato nell’area mediterranea la scena black e death, in risposta alla matrice scandinava. Le prime tracce danno solamente l’idea vaga di quanto ci aspetta per un’ora. Godibile, tuttavia, e di facile ascolto, la sequenza dei brani crea un’amalgama sonora che fa da collante tra un brano e l’altro. Insanus (Czaar) e Morbid (Gorthaur’s Wrath) danno vita a questo progetto nel 2013 con un demo ed oggi si apprestano a perfezionarsi con l’aggiunta di nuovi membri alla line up. Mayhem, Emperor e Satyricon fanno da padrini in qualità alle scelte stilistiche della realizzazione, resa peculiare dai riff e dagli assoli mai banali, e dai contrasti tra voce pulita e growling intimidatori. L’uscita della clip di The Witches Dance conferma nel tutto la loro posizione: satanismo schietto e sincero, brado e allo stato puro, senza troppi fronzoli evocativi. Siamo nei meandri infernali di un dogma che non ha ancora fine, prendendo per buono che a lungo andare diventerà una propaganda fatta a suon di musica.
Dieci tracce da urlo che danno filo spinato e nodi da torcere con momenti prog alternati a puro raw e a passaggi melodici. Kingdom of the Worm fa felici tutti i fans dei Motorhead a scapito di una versione ancora più inscatolata e affilata dal taglio grim. La Croazia, insomma, come ci piace immaginarla: una miniera ancora florida che fa da contraltare alla Norvegia.

TRACKLIST
1 Black Cathedral
2 Worship the Beast
3 Dark Matter
4 Untill the Devil takes Us
5 The Witches Dance
6 Hyerophant
7 Undeath
8 Gaze the insanity
9 Ego te Absolvo
10 Kingdom of the Worm

LINE-UP
Morbid – voce,
Insanus – batteria,
The Fallen – chitarra solo,
Azaghal – chitarra ritmica,
Lesovik – basso

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