Primo ep per Birø, elettronico cantautore varesino, molto interessante. La sua proposta musicale è un’oscura elettronica al servizio di testi taglienti e cannibali, è molto originale e suona benissimo.
L’ ep è un concept album su di una serata di un giovane dei nostri tempi, ed è anche l’occasione per scandagliare fondali che rimangono nell’ombra o che non vogliamo vedere, preferendo non scorgere la brutalità della nostra società. Birø è un cantastorie dei nostri tempi, e riesce nella difficile impresa di usare un mezzo bellissimo ma difficile come l’elettronica per raccontare storie. Lo hanno aiutato ottimamente nell’impresa Mattia Tavani dei Belize e Giacomo Zavattani di Rc Waves, realtà varesina di nascita ma milanese di operatività, nata per aiutare validi musicisti ad esprimersi al meglio, e ne sentiremo parlare ancora. Le cinque tracce del disco sono piene di sorprese, di grandi intuizioni musicali che portano a momenti molto buoni, con passaggi davvero irresistibili.
L’elettronica di Birø è molto oscura e serve perfettamente allo scopo di provare a descrivere cosa succede sotto i nostri neon e nelle foreste della nostra vita, e non è facile. Birø non propone facili scenari di divertimento o spensieratezza, ma è un eternauta delle nostre oscurità, che rappresenta molto bene. Un disco davvero particolare, preludio a molte cose e soprattutto ad una nuova via di fare musica in Italia, per cui conviene rimanere sintonizzati. In più per ogni traccia c’è un’illustrazione di Vanni Vaps, che arricchisce maggiormente il tutto.
TRACKLIST
1. Ansia ( Le Luci )
2. Lupi
3. Come Nei FIlm
4. Inverno
5. Il Mio Disordine
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