iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Axemaster – Overture To Madness

Ritorno alla grande per gli storici Axemaster, venticinque anni dopo l'ultimo lavoro: un ascolto obbligato per gli amanti dei suoni old school.

Axemaster – Overture To Madness

Nella sua campagna intenta a riproporre i suoni metallici old school, provenienti sia dagli Stati Uniti che dal vecchio continente, la Pure Steel non poteva certo farsi mancare gli americani Axemaster dall’Ohio.

La band americana, attiva dalla metà dei mirabolanti (per il metal) anni ottanta, arriva al terzo full length di una carriera che, purtroppo, ha visto uscire solo due lavori sulla lunga distanza: lo storico “Blessing In The Skies “del lontano 1987 e “Death Before Dishonor” uscito all’alba dei novanta, con in mezzo una serie di singoli e split.
L’ultimo capitolo della saga Axemaster è stata una compilation che porta il titolo del secondo album della band, uscita nel 2002, poi il silenzio per tredici lunghi anni prima che il metal marchiato a fuoco della band tornasse in questo inizio 2015, con il nuovo ed ottimo Overture To Madness.
Venticinque anni dall’ultimo lavoro sembrano non essere passati per la band statunitense che, a dispetto di molte primavere sulle spalle, aggredisce con il suo metal d’assalto, oscuro come tradizione delle band d’oltreoceano, pregno di sfuriate power/thrash e supportate dal vocione del sempre verde Geoff Mcgraw, grintoso e teatrale al microfono e perfetto nelle ritmiche chitarristiche che accompagnano i solos di Joe Sims.
Tredici brani che non fanno prigionieri: old school nella versione più vulcanica, dove US metal, thrash e power, sono i tre cavalieri al servizio della band che, complice un ottimo songwriting, si rende protagonista di una prova entusiasmante.
Riff rocciosi, solos che tagliano come lame e cavalcate metalliche dall’impatto straordinario, strattonano l’ascoltatore e lo spingono al cospetto del metallo più nobile e battagliero, supportato dall’ottima prova di una sezione ritmica sopra le righe (Jim Curtis al basso e Brian Henderson alle pelli).
Tra i brani la rocciosa Forsaken, l’oscura semi ballad Peeling Skin, la cadenzata e diabolica Sinister spiccano in questo contesto metallico dove il tempo sembra essersi fermato, consegnandoci una band che ha ancora molte cartucce da sparare: un ascolto obbligato per gli amanti del metal old school.

Tracklist:
1. Entering Madness
2. Sanity’s Requiem
3. Forsaken
4. Dream or Nightmare
5. Thirty Pieces of Silver
6. Crimson Haze
7. Peeling Skin
8. Sinister
9. Statute of Liberty
10. Ashes
11. Chylde
12. Dark Souls
13. Epic

Line-up:
Geoff McGraw – vocals, rhythm guitars
Joe Sims – lead guitars
Jim Curtis – bass
Brian Henderson – drums

AXEMASTEr – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta