iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Arrant Saudade – The Peace Of Solitude

Prodotto comunque superiore alla media, questo primo passo degli Arrant Saudade costituisce un buon viatico per la prosecuzione e lo sviluppo di questo progetto.

Arrant Saudade è l’ennesimo progetto che vede coinvolto Riccardo Veronese, uno dei principali protagonisti della scena Doom londinese.

Aphonic Threnody, Dea Marica e Gallow God sono band che abbiamo già trattato su queste pagine, tutte accomunate dalla presenza del chitarrista dalle chiare origini italiane.
La prima di queste, una delle migliori espressioni attuale del death doom continetale, annovera nella sua line-up anche il cileno Juan Escobar (Astorvoltaire, ma soprattutto vocalist dei magnifici e purtroppo non più attivi Mar De Grises), il quale anche qui accompagna Veronese occuoandosi di tutti gli strumenti ad eccezione della chitarra, assieme al vocalist francese Hangsvart, solitario protagonista di interessanti progetti quali Abysmal Growls Of Despair e Plagueprayer.
Questo stimolante mix di scuole e stili, pur sempre circostritto all’ambito doom, offre un frutto decisamente intrigante anche se non così prelibato come sarebbe stato lecito attendersi.
Nel lavoro, infatti, viene parzialmente meno quella linea continua di dolore ed oppressione che lo stesso Veronese era riuscito così bene ad evocare negli ultimi lavori degli Aphonic Threnody: una traccia magnifica come la lunga Drifting Reality non sempre trova il suo corrispettivo nel corso di un album che presenta più di un passaggio interlocutorio.
Forse è il mio pensiero di appassionato del genere ad essere troppo schematico, ma il brano appena citato contiene tutte le corrdinate ideali di ciò che dovrebbe scaturire dal funeral-death doom : una linea melodica, dolente e soffocante nel contempo, rotta solo da un growl impietoso e da improvvisi squarci di luce tremolante rappresentato dalle malinconiche pennellate della chitarra solista (a cura dell’ospite Josh Moran dei validi Vacant Eyes).
Decisamente meglio nella sua seconda metà (ottima anche la conclusiva No Dream Left in Me), The Peace of Solitude impiega un po’ troppo a decollare ma va detto che, quando ciò avviene, il palato degli intenditori viene decisamente appagato.
Prodotto comunque superiore alla media, il primo passo degli Arrant Saudade costituisce un buon viatico per la prosecuzione e lo sviluppo di questo progetto.

TRACKLIST
1. Only the Dead
2. Feel Like Your Shadow
3. The Peace of Solitude
4. Drifting Reality
5. No Dream Left in Me

LINE-UP
Juan Escobar – Bass, Drums, Keyboards, Vocals (backing)
Riccardo Veronese – Guitars
Hangsvart – Vocals

ARRANT SAUDADE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP