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Recensione : Arkentype – Disorientated

I brani si susseguono uno diverso dall'altro, tra accenni al death melodico, impreziositi da cori operistici, squarciati da aperture melodiche riconducibili al metal classico e pacati da una vena elettronica che porta alla new wave e all'ambient dai richiami sci-fi.

Arkentype – Disorientated

Era un già da un po che aspettavo un album prog metal, non solo perché il genere continua ad intrigarmi, ma anche per la curiosità di ascoltare qualcosa che si allontanasse sempre più dalla formula del teatro di sogno per abbracciare altre sfumature, superare ennesimi confini e soddisfacesse la mia morbosa sete di musica fuori dagli schemi.

Quando meno ci si aspetta una cosa, ecco che puntualmente la sorpresa arriva, basta saper aspettare.
Disoriented è il primo lavoro degli Arkentype, gruppo norvegese all’esordio per Crime Records con questo bellissimo lavoro di prog metal tecnicissimo, dalle mille atmosfere, una spettacolare giostra di generi e sfumature, inglobate in appena ( per il genere) trentacinque minuti di musica.
Orchestrazioni da brividi, l’ira funesta del metal moderno, una girandola di cambi di tempo , solos che fulminano, ed un cantante che rischia di diventare un punto di riferimento per i vocalist del genere per i prossimi vent’anni, sono solo una parte di quello che vi aspetta all’ascolto di Disorientated.
E l’album come da titolo disorienta l’ascoltatore con una miriade di sorprese, geniali trovate compositive ed una mai doma voglia di stupire.
I brani si susseguono uno diverso dall’altro, tra accenni al death melodico, impreziositi da cori operistici, squarciati da aperture melodiche riconducibili al metal classico e pacati da una vena elettronica che porta alla new wave e all’ambient dai richiami sci-fi.
Kevin Augestad Olsen ci ricama una prova sontuosa; devastante nel growl, teatrale e ridondante nelle parti heavy, da letteralmente spettacolo e non da meno i suoi compari, musicisti sopra la media che rivedono gli spartiti musicali, con prove di una difficoltà diabolica.
Il bello è che la mera tecnica non incide sull’emozionalità e Disoriented permette alla pelle d’oca di diventare il vostro vestito per tutta la durata dell’album.
Ecco, la durata: finalmente le nuove generazioni, non si perdono in infinite suite che molte volte ( a meno che non si sia dei maestri) finiscono per stancare chi ascolta, ma puntano al sodo, senza inutili orpelli, così come la band norvegese che spara le sue cartucce d’argento vivo sui fans, riducendoli in polvere come inermi vampirelli, dall’alto di brani esagerati come la devastante Ashes And Dirt, la cangiante Welcome To My World, la sinfonica e terremotante Who We Are, la modernissima Time Collapse, la teatrale Ignorant Child, lo strumentale elettronico futurista Akire, l’estrema Epiphany e la symphonic gothic power titletrack.
Debutto assolutamente pazzesco, Disoriented è consigliato a chiunque ami il metal in tutte le sue forme, del gruppo ne sentiremo parlare e tanto, parola di scout.

Tracklist:
01. Dear Erica
02. Ashes and Dirt
03. Welcome To My World
04. Who We Are
05. Time Collapse
06. Ignorant Child
07. Akire
08. Epiphany
09. Disorientated

Line-up:
Kevin Augestad Olsen – Vocals
Kjetil Hallaråker – Bass
Simen Meland Handeland – Guitar
Simen Sandnes – Drums

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