Nel mondo dell’hard rock underground non sono poche le band che, fermando il tempo, si rifanno alle sonorità di inizio anni ‘70, come se davvero gli ultimi quarant’anni di rock non fossero stati scritti.
Per molti è solo musica nostalgica, per altri un buon motivo per sentire ancora una volta il rock immortale dei grandi gruppi del passato, canzoni inedite che portano il marchio indelebile di un decennio che ha dato alla musica del diavolo, in termini di qualità, tantissimo.
Vintage è il termine usato di questi tempi per descrivere l’approccio al rock di gruppi come i nostrani Ape Skull, al secondo lavoro sotto Heavy Psych Sounds Records dopo l’omonimo debutto di due anni fa.
Pierpaolo Pastorelli (basso), Fulvio Cartacci (chitarra) e Giuliano Padroni (voce e batteria) sono i componenti di questo trio nostrano, impegnato a far scendere più di una lacrimuccia ai rocker ancorati agli anni d’oro dell’hard rock e dei grandi concerti di quegli anni, assembramenti di una generazione flower power, dall’impegno politico, dai grandi sogni infranti tra fiumi d’erba e voglia di libertà, quando ancora questa parola aveva un senso.
E allora lasciatevi ancora una volta trasportare da queste atmosfere ricche di pathos, splendidamente piazzate tra l’hard rock, la psichedelia e il rock blues, musica dura acida, interpretata alla grande dal trio che, se non lo avete ancora capito, suona il genere a meraviglia, tra sonorità purpleiane, riff di casa Hendrix e tanta voglia di rock classico, immerso nella tradizione che tanto ha influenzato i generi che oggi vanno per la maggiore(uno su tutti lo stoner).
Nove brani inediti, tra cui la cover di Driven dei The Damnation Of Adam Blessing (band statunitense attiva a cavallo tra i sessanta e i settanta e autrice di quattro album, nome che appare nelle influenze dichiarate dal gruppo romano), per un album d’altri tempi, che va consumato dalla prima all’ultima nota, fregandosene del tempo che inesorabilmente passa e conquistarsi una quarantina di minuti immersi nella storia del rock.
Se siete amanti del classic rock, ma non andate oltre agli ascolti dei “soliti” classici, Fly Camel Fly è l’album che fa per voi.
Tracklist:
1.My way
2.Early morning
3.Fly camel fly
4.Driver
5.Kids in the kitchen
6.Tree stomp
7.A is for ape
8.Heavy santa ana wind
9.Looking around
Line-up:
Giuliano Padroni – voce e batteria
Fulvio Cartacci – chitarra e voce
Pierpaolo Pastorelli – basso e voce