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Alberto Di Monte – Sentieri Proletari: Storia Dell’associazione Proletari Escursionisti

Un libro scritto molto bene e molto esauriente, dove la passione di Andre Di Monte, membro dell'A.P.E. è tangibile

Alberto Di Monte – Sentieri Proletari: Storia Dell’associazione Proletari Escursionisti

Libro che porta a galla una storia importante e in parte sconosciuta come quella dell’Associazione Proletari Escursionisti.

La storia di questa associazione è molto interessante fin dall’inizio del 1919, poiché nasce come associazione antialcolista.
In quegli anni, e più precisamente nel 1923, viene approvata dal governo italiano una proposta del socialista Turati, ovvero quella di portare ad otto ore il tetto massimo orario di lavoro: ciò dava più tempo libero ai proletari, che si riversavano in massa all’osteria a bere ed avevano pesanti problemi di alcolismo.
Anche per questo motivo venne istituita l’A.P.E., che cominciò organizzando gite sulle montagne del lecchese, che diventerà la base dell’associazione anche se verranno aperte sezioni ad Alessandria e Milano.
L’A.P.E. rivendicava il diritto di tutti ad una vita più sana e a contatto con la natura, attuando una politica di inclusione anche dei ceti meno abbienti e per questo esclusi dalla fruizione della montagna, specialmente se abitavano nei centri urbani, allora in forte espansione.
L’associazione avrà poi al suo interno fratture e dissensi, come quelle del gruppo alessandrino, e la dialettica sarà sempre una delle sue caratteristiche.
Presto l’associazione cominciò ad avere problemi con il C.A.I. che, essendo il centro egemone dell’alpinismo italiano era omologato su posizioni molto vicine al fascismo, propagandando una versione nazionalista e di conquista della montagna, come spiegato molto bene in questo articolo dai Wu Ming (www.wumingfoundation.com), autori di quel “Point Lenana” che è un capolavoro sull’alpinismo italiano e su molte altre cose.
Nel ventennio l’A.P.E. compirà azioni antifasciste, e molti suoi aderenti saranno protagonisti della Resistenza nel lecchese.
Nel secondo dopoguerra l’A.P.E. mantiene e sviluppa la sua missione, portando gruppi di proletari sui monti, e soprattutto ricercando nella montagna un ideale politico antiautoritario ed antifascista, dove il benessere fisico e spirituale viaggia insieme alla libertà di tutte e tutti.
Un libro scritto molto bene e molto esauriente, dove la passione di Alberto Di Monte, membro dell’A.P.E., è tangibile, come si può anche sentire nelle presentazioni del libro alle quali vi consiglio vivamente di partecipare.

pagine 130
12 Euro

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