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Recensione : Amputory – Ode To The Gore

Album da spararsi come una dose di pura adrenalina, "Ode To The Gore" non farà sicuramente conquistare nuovi fan al genere, ma gli amanti di queste sonorità troveranno di che gioire.

Dalle estreme lande del nordeuropa, un altro combo dedito al death metal old school attraversa il mare e porta con sé, attraversando il vecchio continente, uno tsunami di barbarie in musica: cinque guerrieri che, portando alta la bandiera del genere,e ci investono con la forza distruttrice che solo questo tipo di musica sa regalare.

Loro sono i finlandesi Amputory, autori in precedenza di due demo (“Promo 2010” e “Unclean Promo 2012”) che li hanno portati all’attenzione di Dave Rotten, micidiale singer dei thrashers spagnoli Avulsed e patron della Xtreem Music, una delle maggiori etichette, qualitativamente parlando, del metal estremo underground.
Old school, si diceva ed allora non aspettatevi nulla che non sia puro ed incontaminato death metal scandinavo, feroce, brutale e massiccio: mezz’ora circa di sangue a frotte che esce dagli strumenti, seviziati da quest’orda di fiere feroci, in una messa nera dedicata al signore della morte in un’orgia di suoni estremi direttamente dai primi anni ’90.
La band, compatta, aggredisce dalla prima all’ultima nota, come consuetudine parti veloci si scambiano la scena con altre cadenzate e potentissime, dove il fiore all’occhiello è la prestazione dietro al microfono di quella creatura infernale che di nome fa Jarno Kokkonen, vocalist per talento, orco per natura, dotato di un growl bestiale.
Il resto della band asseconda questa creatura con buona tecnica e tanto feeling, i brani escono pesanti come incudini, travolgenti nelle ritmiche e ottimi nei solos, che sono impietose frustate nella schiena.
Album da spararsi come una dose di pura adrenalina, Ode To The Gore non farà sicuramente conquistare nuovi fan al genere, troppo devoto com’è ai crismi del death tradizionale (più svedese che finlandese, direi), ma gli amanti di queste sonorità troveranno di che trastullarsi tra ossa e falci in questa oscura opera estrema.
Le band storiche a cui la band si ispira sono essenzialmente Dismember e primi Entombed, per cui, se questi nomi sono nelle vostre corde, fate vostro questo inno al male godendovi ancora una volta una mezz’ora di musica estrema con gli attributi al posto giusto.

Tracklist:
1. Enslaved in the Basement
2. Ode to Gore
3. Cleansing the Blade
4. Aghori
5. Unclean
6. Bludgeoned
7. Unaccountable
8. Illuision of Sanity

Line-up:
Pekka Sauvolainen – Bass
Jaakko Kölhi – Drums
Saku Manninen – Guitars
Antti Saikanmäki – Guitars
Jarno Kokkonen – Vocals

AMPUTORY – Facebook

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