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Recensione : Amari – Kilometri

A quattro anni dal precedente “Poweri” (2009), gli Amari (Dariella, Pasta, Cero), band di assoluta rilevanza all'interno della storia indie italiana targata anni '00 (“Gamera”, “Grand Master Mogol” e “Scimmie D'Amore” hanno sicuramente segnato l'ultimo decennio) ritornano, dopo il mezzo passo falso dell'ultimo disco, riaffidandosi completamente alla lingua italiana e proponendo nove canzoni (che più pop non si potrebbe) caratterizzate da atmosfere estremamente distese e rassicuranti.

Amari – Kilometri

Ad aprire c’è l’ammiccante e cadenzato sound in levare di Aspettare, Aspetterò che, con i suoi ritornelli venati da poche note di chitarra, ci trasporta fino alle tastiere delicate e caramellose di Ti Ci Voleva La Guerra e alle fresche chitarre di Africa.
Il Tempo Più Importante, malinconica canzone d’amore sorretta da poche note di pianoforte e piccole dosi di elettronica, coinvolge e affascina, lasciandoci sognare ad occhi aperti, mentre la successiva Il Cuore Oltre La Siepe, messo in primo piano il ritmo, regala ritornelli vivaci e squillanti, aprendo al sound stile Kanye West de La Ballata Del Bicchiere Mezzo Vuoto e a quello simil-883 di A Questo Punto.
Kilometri, infine, su atmosfere quasi trip hop al sapore di “Kid A” dei Radiohead, lascia spazio alle solari esplosioni sonore della conclusiva Rubato.
Ad ascolto concluso, l’impressione è che il nuovo lavoro degli Amari, seppur dal punto di vista formale risulti impeccabile, per quanto riguarda contenuti e capacità di trasmettere emozioni, abbia preferito andare al risparmio.
Nove perle pop dove a prevalere è un senso di superficialità e freddezza. Ci aspettavamo qualcosa di più.

Tracklist :
01. Aspettare, Aspetterò
02. Ti Ci Voleva La Guerra
03. Africa
04. Il Tempo Più Importante
05. Il Cuore Oltre La Siepe
06. La Ballata Del Bicchiere Mezzo Vuoto
07. A Questo Punto
08. Kilometri
09. Rubato

AMARI – pagina Facebook

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