Molti libri parlano di mafia, specialmente quella nostrana, su tutti Saviano, che ha sdoganato il genere verso un pubblico di non addetti ai lavori. Questo libro compie il salto di qualità e porta il discorso là dove è giusto collocarlo : nell’intero globo terracqueo
Mafia, camorra, ‘ndrangheta, yakuza, mafia yoruba, triangolo d’oro, mafia albanese, turca, serba e croata…. L’elenco potrebbe continuare all’infinito, ma questo libro non è un elenco, è la ricerca del minimo comune denominatore di queste mafie : la globalizzazione.
L’espandersi dei mercati ha portato le mafie a controllare gran parte delle economie mondiali, e ormai se non ci fossero le mafie molte economie colerebbero a picco.
Nel martoriato Afghanistan il papavero è spesso l’unica fonte di reddito dei contadini, e l’Onu non riesce a d estirpare questa coltivazione, anche perchè devi offrire un’alternativa a questa gente. In Messico i narcotrafficanti sono ben più forti dello stato, e principalmente riforniscono il mercato nordamericano, quindi gli Usa da una parte li combattono, e con l’altra mano comprano la loro droga. La ‘ndrangheta calabrese è forse la mafia più potente al mondo, è ovunque è difficilemente infiltrabile, tratta direttamente con i narcos colombiani il prezzo delal cocaina, controlla moltissimi apparati statali di diverse nazioni, è nata con l’edilizia, dove continua a fare i migliori affari, vedi Expo 2015 di Milano, ma non disdegna nulla. In questo libro possiamo anche trovare la descrizione della Yakuza, dalla mitologica nascita, ma dal ben più prosaico presente, diventando un sindacato patriottico di destra, che ha dato un’importante mano nei soccorsi per l otsunami, e senza il quale l’economia giapponese avrebbe non poche difficoltà. Musci con il suo scrivere chiaro e piacevole, ci rende chiaro che la globalizzazione ha reso la mafie la più grande mutinazionale del mondo.
Ci sono nazioni con un doppio stato, uno buono e l’altro cattivo, come Italia, Colombia, Messico e altri, ma ci sono anche stati totalmente al servizo dei trafficnati, come la Transinistria, dove le armi dell’ex Urss si vendono liberamente, o il Montenegro dove i contrabbandieri agiscono alla luce del sole. Meriterebbe un discorso a parte la vecchia Unione Sovietica, dove la mafia da promotore dell’apparato statale è divenuta padrona di un’intera nazione, ed è molto aggressiva all’estero. Scevro da dietrologie e da qualunquismi assai dannosi in questo settore, il libro ci mostra come conoscere le mafie aiuti a leggere meglio al realtà che ci circonda.
Dove c’è denaro c’è mafia, e dopo aver letto il libro di Musci, non si riesce più a capire se il capitalismo possa essere sano o no. Le banche sono le lavatrici di quest’immenso patrimonio sporco, e una delle attività più importanti delle mafie è il riciclaggio, operato a tutti i livelli e con moltissime connivenze ed aderenze politiche. Basti pensaread esempi vicini a noi come a Cogoleto (Ge), dove un boss della camorra dirigeva i lavori edili al Villaggio Olandese, o ad Arenzano, dove un sindaco inquisito aveva come assessore all’urbanistica una signorina che andava a pranzo con esponenti della ‘ndrangheta durante la propria campagna elettorale. Le mafie vincono nel mondo perchè tutto è business, mercato dove ogni cosa e ogni persona ha un prezzo, dove lo spazio e il tempo significano solo opportunità e la forza propulsiva è la coercizione.
Splendido libro che serve sia a chi già conosce e indaga il fenomeno, sia al neofita che ha voglia di addentrarsi in questo inferno, ovvero, la nostra epoca.
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