iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Bancale – Frontiera

Bancale - Frontiera: I Bancale (Luca Vittorio Barachetti, Fabrizio Colombi, Alessandro Adelio Rossi), di bergamasca origine, hanno già alle ...

I Bancale (Luca Vittorio Barachetti, Fabrizio Colombi, Alessandro Adelio Rossi), di bergamasca origine, hanno già alle spalle un Ep, Bancale Ep, uscito nel 2009 e ben accolto dalla critica. Ora, a distanza di due anni, tornano a metter la testa fuori dal guscio grazie al loro primo album, Frontiera, prodotto da Xabier Iriondo.

Randagio prende vita da vibrazioni infernali e ruggine, tra suoni tanto malsani quanto affascinanti, mentre la voce, affaticata e disfatta, narra, con incedere drammatico e ansiogeno, del morire, crescendo poi in un finale esplosivo e apocalittico. Un Paese, si liquefà in melodie molto più morbide, mentre la voce, sussurrata in lontananza, tra immagini allucinate, ammonisce di cercare un paese, una casa, un luogo a cui tornare, per aver la lucidità che “sarà il gusto di andare via, ma sapere di esserci”. Lago Del Tempo, atmosferica e venata di blues, parla del tempo, della morte, che, al di fuori del controllo dell’uomo, lenta ed inesorabile, decide tutto, mette fine a tutto, e che “verrà a prenderci e ci saremo, verrà a prenderci e sarà un ritorno, il lago del tempo, nel lago del tempo, il lago del tempo”. E se Un Corpo (Giorno Che Scorno), in opposizione, annienta tutto in un ventre nero e marcescente, vibrante di industria demoniaca, per poi contenere al suo interno un’inquietante perla di quiete, invece, Calolzio ricorda, nell’incedere e nel suonare, i Tool di Disgustipated, ammonendo “Calolzio sappilo, si costruisce morendo”. Frontiera è calma apparente che si infrange nei violenti muri di chitarra; e se questa “è la tua frontiera: al di qua il nulla, al di là ancora”. Megattera, che si può riassumere in “bada a te stesso, uomo”, sorge lontano, per inarcarsi in vibrazioni drammatiche e sconvolte, sempre più cupe e violente, fino ad espandersi in una tempesta sonora quasi senza via d’uscita. Catrame, tetra e pulsante, è la nostra tomba, anche se continuiamo a sorridere, mentre Cavalli, sempre impregnata di nero, si fa più ambientale e onirica, con il suo maiale-tempesta, la Logica, San Giorgio e il cavallo. Infine, Suonatore Cielo, semi-ballata dedicata agli affogati, dove la voce quasi prova a cantare nei ritornelli, conclude l’opera.

Nel complesso i Bancale forgiano un disco assolutamente valido. Le canzoni a metà tra Bachi Da Pietra, Massimo Volume, slow core, echi industrial, blues scarno e folk apocalittico, convincono in tutto e per tutto. I testi, decisamente evocativi, oltre ad entrare in testa con l’intento di rimanerci a lungo, ben si miscelano con le musiche. Sicuramente qualche calo all’interno del disco c’è, ma la bellezza dei rimanenti pezzi (vedi anche solo Randagio, Lago Del Tempo, Cavalli) è talmente grande da obbligarci a un giudizio più che positivo. Ci troviamo di fronte a uno dei debutti più interessanti del 2011.


TRACKLIST:
01. Randagio
02. Un Paese
03. Lago Del Tempo
04. Un Corpo (Giorno Che Scorno)
05. Calolzio
06. Frontiera
07. Megattera
08. Catrame
09. Cavalli
10. Suonatore Cielo

YouTube video player

Bancale - Frontiera

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Liede – Stare Bravi

L’intero disco, escluso qualche piccolo momento di fiacca, si fa notare per la buona qualità complessiva e per la presenza di almeno un paio di fiori all’occhiello

Phidge – Paris

Un disco per nostalgici, forse, ma di quelli ben fatti e in grado di mantenere una propria personalità

Psiker – Maximo

Con questi dieci brani, Psiker costruisce un ampio e personale tributo all’elettro pop italiano di fine anni ’90