iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : At The Dawn – Land In Sight

"Land In Sight" racchiude il meglio che il genere ha prodotto negli ultimi anni.

At The Dawn – Land In Sight

Ci risiamo, appena si parla di power metal, suoni neoclassici e divagazioni prog, ecco spuntare Simone Mularoni alla consolle a prendere per mano questa ottima band che ci regala un dischetto coi fiocchi.

Uscito per la sempre più attenta Bakerteam, etichetta che negli ultimi due anni non sbaglia un colpo, il secondo full length degli At The Dawn , dopo il già convincente “From Dawn To Dusk” di un paio di anni fa, mantiene le promesse e ci consegna un altro gruppo di cui andare fieri in un genere nel quale l’Italia, ultimamente, non si stanca di riversare sul mercato realtà che non temono di confrontarsi con le più blasonate band straniere, giocandosela alla pari con Scandinavia e Germania per il trono (qualitativo) nel metallo classico europeo.
Drammatico, sinfonico e metallico, Land In Sight stupisce per il songwriting maturo, aiutato da una produzione stellare, uscita dai Domination studio dove regna il talento del chitarrista dei DGM, ospite con la sua sei corde sulla title-track insieme alla vocalist Letizia Chiozzi, protagonista di un duetto con l’ottimo Stefano De Marco su Siren Call.
Poco prog, a parte qualche ottima digressione ritmica, ma molte cavalcate power nobilitate dalle tastiere che riempiono il suono di un’aura epica, e melodie avvincenti, fanno di questa nuova opera metallica un ottimo esempio di come la scena metallica nostrana abbia nel proprio arco frecce inesauribili che colpiscono il bersaglio ad ogni tiro.
Il genere è questo, prendere o lasciare, dalla sua il gruppo piazza la potenza del power al primo posto, riempiendolo di melodie e spunti classici, assolutamente imperdibile per i fan del genere che troveranno di che crogiolarsi con brani dall’appeal altissimo come l’opener Through a Darkened Sky, la spettacolare Land In Sight, la già citata Siren Call, l’epica The Deserter, la cavalcata The Revenge (con ancora la vocalist dei Synful Ira in un intervento a fine brano) e l’ottima cover di Revelations dei Maiden, direttamente dal masterpiece “Piece Of Mind”, qui resa ancora più magniloquente dai tastieroni di Marco Iaffaldano.
Ottima prestazione di tutta la band che oltre al vocalist e al tastierista vede la sezione ritmica composta dal basso di Vittorio Zappone e il drumkit di Mattia Ughi (splendido lavoro il loro) e le due asce che tra ritmiche e solos incantano (Michele Vinci e Michele Viaggi).
Non vi tedierò sulle band che, all’ascolto dell’album, escono prepotentemente dai solchi di Land Of Sight, vi basti sapere che nel songwriting del gruppo alberga il meglio che il genere ha prodotto negli ultimi anni, e scusate se è poco …

Tracklist:
1. Through a Darkened Sky
2. Land in Sight
3. Siren Call
4. The Deserter
5. Ouverture
6. The Offense
7. The Revenge
8. The Day When Heroes Die
9. Tiger Within
10. Ladyhawke
11. A Crow with No Wings
12. Revelations

Line-up:
Vittorio Zappone – Bass
Mattia Ughi – Drums
Michele Viaggi – Guitars (lead)
Michele Vinci – Guitars (rhythm)
Stefano De Marco – Vocals
Marco Iaffaldano – Keyboards

AT THE DAWN – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta