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Recensione : Who Dies in Siberian Slush – Уроки cмирения

Уроки cмирения è un'opera rigorosa e compatta, con alcuni brani più melodici di altri senza che ciò provochi un’oscillazione eccessiva a livello qualitativo. Gli Who Dies in Siberian Slush si confermano con questo ultimo lavoro tra gli interpreti più credibili e genuini del funeral doom mondiale e questo, da solo, è un motivo più che valido per dar loro fiducia ancora una volta.

Who Dies in Siberian Slush – Уроки cмирения

A cinque anni da Intimate Death Experience approdano a un nuovo full lenght gli Who Dies in Siberian Slush, una delle band guida del funeral doom nell’area ex-sovietica; infatti, il gruppo guidato fin dagli esordi da Evander Sinque è tra quelli che hanno promosso e sviluppato il sottogenere in Russia agli inizi del nuovo millennio.

Se probabilmente il combo moscovita non ha raggiunto i picchi qualitativi dei Comatose Vigil e dei primi Abstract Spirit, il livello medio delle uscite e soprattutto una buona continuità a livello di pubblicazioni rendono gli Who Dies in Siberian Slush gli odierni portabandiera di una scena che attualmente sembra aver perso in parte, anche a livello numerico, la spinta propulsiva che aveva caratterizzato i primi due decenni del secolo.

Così come già accaduto in prevalenza nel precedente lavoro, la band opta in questo caso integralmente per l’utilizzo della lingua madre, incluso il ricorso al cirillico anche nei titoli dell’album e dei brani, in ossequio a un sound che più di altri risente degli influssi della musica tradizionale russa; inoltre, l’utilizzo di uno strumento atipico per il metal come il trombone conferisce talvolta al sound un’aura tragicamente grottesca, favorendo il dipanarsi di una cifra stilistica alquanto peculiare.

Rispetto alle band citate gli Who Dies in Siberian Slush non si affidano a dirompenti slanci emotivi o a passaggi capaci di lasciare il segno al primo ascolto, bensì offrono un pesante carico di avvolgente e disincantato malessere esistenziale, sempre ben sorretto e descritto dall’efficace growl del leader.

Уроки cмирения è un’opera rigorosa e compatta, con alcuni brani più melodici di altri (personalmente adoro sia la conclusiva e dolente За гранью sia la seconda traccia Омск, dedicata alla città siberiana che nel XIX secolo è stata la residenza forzata di chi veniva esiliato, sorte toccata tra gli altri anche a Dostoevskij) senza che ciò provochi un’oscillazione eccessiva a livello qualitativo. Gli Who Dies in Siberian Slush si confermano con questo ultimo lavoro tra gli interpreti più credibili e genuini del funeral doom mondiale e questo, da solo, è un motivo più che valido per dar loro fiducia ancora una volta.

2023 – Solitude Productions

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