Questo disco, intendo la copia che materialmente possiedo, era destinato ad arricchire la già immagino vasta collezione di Jello Biafra ed invece ha finito per infoltire la mia.
Vi giuro che è così e potrei citare alcuni testimoni (di cui non faccio i nomi per ragioni di privacy) a mio suffragio. Ecco come si sono svolti i fatti: era appena terminato il concerto spezzino di Jello con i suoi Guantanamo School Of Medicine ed io ed i miei compagni d’avventura stavamo per ripartire verso ponente; prima però di raggiungere la macchina c’era da espletare la sempre gradita pratica dei saluti a tutte le persone di nostra conoscenza, fra di loro c’era anche il deus ex machina della Surfin’Ki Records, l’inconfondibile Carlo Le Rat Figliucci: questi stava armeggiando con alcuni dei pregiatissimi album della sua etichetta essendo in procinto di donarli all’iconico punk-rocker di San Francisco quando, vedendomi, ha deciso che questo Outta Control andasse a me per meriti raggiunti sul campo. Inutile dirvi quanto questo gesto sia stato da me gradito, in primis per la stima nei miei confronti ed in secundis perché i dischi che escono per la suddetta etichetta mi piacciono (alcuni più alcuni meno) tutti. Tenterò quindi di non farmi influenzare dal bel gesto del buon Carlo e di descrivere in contenuto di questo disco con il dovuto distacco. Comincio ovviamente con il lato A, che si apre con Best Friend una potenziale hit per quanto ricorda i White Stripes meno patinati, si prosegue con la (apparentemente) spensierata Alien Vision Bomb e con il pezzo più garage dell’album, Outta Control, si passa poi per il pop alla Smithereens/Let’s Active di Unhingedo per chiudere con l’hard-core di Finger. Sul lato B ci sono invece il bubblegum pop di Cerebellum che viene subito seguito dalla sorprendente litania elettronica, con reminiscenze velvetiane, di Pacci; si passa poi al salmodiare su pochi accordi (anche se il pezzo si velocizza sul finire) di Sweet Relief, si continua con l’agreste ed in odor di Violent Femmes White Clowns, per chiudere con un altro pezzo hard-core, Thrash Time, evidentemente è un vezzo dei nostri chiudere le facciate dei loro dischi velocizzando i ritmi. Beh questo è quanto, a me i White Mystery piacciono assai, sembrano lineari ma spesso sorprendono con cambi repentini d’atmosfera e soprattutto li si ascolta con piacere crescente ad ogni ascolto; certo, capisco il rimprovero, avevo promesso che sarei stato distaccato nel giudizio ma ho omesso di dire che difficilmente ci sarei riuscito.
TRACKLIST
1.BEST FRIEND
2.ALIEN VISION BOMB
3.OUTTA CONTROL
4.UNHINGED
5.FINGER (NSFW)
6.CEREBELLUM
7.PACCI
8.SWEET RELIEF
9.WHITE CLOWNS
10.THRASH TIME
LINE-UP
Miss Alex White
Francis Scott Key White