In teoria questa sarebbe dovuta essere la recensione del singolo Tentoonstelling, occasione fornita ai We All Die (Laughing) di prendere parte ad un interessante interazione tra musica e fotografia (della quale si parlerà diffusamente più avanti) ma tutto ciò non avrebbe senso omettendo di raccontare la storia della band dall’inizio.
Il duo, composto dal cantante francese Arnaud Strobl e da una nostra vecchia conoscenza, quel Déhà del quale ho già avuto modo di tessere ampiamente le lodi nelle diverse occasioni in cui mi sono imbattuto nei suoi progetti, ad inizio anno ha pubblicato un album monotraccia intitolato Thoughtscanning, la cui (tardiva) scoperta è stata un’autentica folgorazione.
In quest’epoca dominata dall’usa e getta, mi auguro che qualcuno ricordi ancora una band chiamata Edge Of Sanity e un suo disco, “Crimson”, suonato, cantato e composto interamente da quel fenomeno di nome Dan Swanö che, nel corso di una sola lunga traccia di quaranta minuti, passava con disinvoltura da partiture improntate al prog a sfuriate death, precorrendo i tempi e preparando il terreno a chi ha fatto nel corso degli anni della versatilità compositiva il proprio marchio di fabbrica.
Ebbene, Thoughtscan (il brano) è l’elevazione all’ennesima potenza di quegli spunti, cosa che non sorprende solo se si è consci d’avere che fare con un musicista come Déhà, che ha già dimostrato d’essere capace di navigare attraverso stili differenti come black, doom, death, grind e, in questo caso, anche progressive, senza mostrare il pur minimo cedimento a livello qualitativo.
Il brano possiede la classica struttura circolare, nel senso che lo splendido tema portante si ripropone diverse volte nel suo scorrere, ma il tutto avviene in un caleidoscopio di stili che vanno da violente accelerazioni di matrice death a delicati arpeggi melodici, seguendo sempre e comunque un filo conduttore ben definito.
Quella di Strobl si rivela una voce ideale per valorizzare lo splendido lavoro strumentale del musicista belga e, sinceramente, l’unico rammarico che resta di questo lavoro è il fatto stesso che il brano abbia termine, dopo oltre mezz’ora di musica intensa, avvolgente, profonda ed incisiva, capace di regalare grandi emozioni.
Il duo in compenso, a proposito di regali, come seconda traccia di Thoughtscanning rielabora a modo proprio Back To Black di Amy Winehouse, talento vocale sfolgorante bruciatosi in un’esistenza intensa quanto effimera.
A qualche mese di distanza da quest’opera magnifica, il nome dei We All Die (Laughing) riappare sulle scene nell’ambito di un progetto promosso dal fotografo francese Matthieu Drouet.
L’artista ha scelto dodici delle proprie opere con l’intento di renderle le cover dei singoli composti per l’occasione da altrettante band, tracce che, ovviamente, avranno il compito di fungere da supporto musicale alle immagini nel corso di una mostra in via di allestimento.
Déhà ha quindi rielaborato il magnifico tema portante di Thoughtscan fornendogli sembianze ambient: il risultato, manco a dirlo, è nuovamente eccelso, visto che con Tentoostelling si vanno a scomodare niente meno che gli illustri fantasmi di Fripp e Eno, sfrondandone i contenuti da quell’aura intellettualoide che accompagnava inevitabilmente artisti così geniali e rendendo l’approccio a questo genere musicale meno algido e dai più tratti più emozionali.
Il lavoro di chitarra di Déhà è raffinato e si snoda nel solco stilistico del “crimson king”, rendendo così Tentoostelling uno sviluppo di Thoughtscan del tutto adeguato al suo valore.
Anche qui c’è una seconda traccia, che però non è un brano vero e proprio trattandosi nient’altro che della riproduzione sonora del file contenente l’immagine di copertina, ottenuta con qualche diavoleria elettronica (della quale preferisco non entrare nei particolari non essendo ramo di mia competenza) che, come si può immaginare, restituisce una serie di fischi e di rumori, definiti “the sound of picture”, del tutto privi di ogni connotazione musicale.
Alla fine di questo lungo racconto, nel tracciare un consuntivo si può parlare, a ragion veduta, di opera imperdibile per Thoughtscanning e di esperimento riuscito oltre che stimolante per Tentoonstelling.
Per quanto riguarda Déhà, invece, c’è l’ulteriore conferma di un talento musicale che, sinceramente, fa quasi rabbia vedere confinato ad una realtà underground benché, a conti fatti, è proprio ciò che con ogni probabilità gli consente di esprimersi senza alcun vincolo stilistico in tutti gli innumerevoli progetti che lo vedono protagonista.
Tracklist:
Thoughtscanning
1. Thoughtscan
2. Back to Black
Tentoonstelling
1. We All Die (Laughing) – Variation on the Scanning of Thoughts
2. Mathieu Drouet – Grande Plage (op. #1, movement #1): le noir
Line-up:
Déhà – All instruments, Vocals
Arnaud Strobl – Vocals