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Recensione : ÜT – Il Pozzo e La Piramide – Autoproduzione 2022

Gli Üt sono un gruppo che fa noise rock selvaggio, fortunatamente non è l’unica definizione possibile e ognuno ci troverà qualcosa dato che il Pozzo e la Piramide è uno scrigno pieno di tesori rumorosi.

Il rumore può assumere molte forme, come un disco può essere una moltitudine di cose diverse. Non si tratta in questo caso di punti di vista, ma della natura del disco stesso.

Gli Üt sono un gruppo che fa noise rock selvaggio, fortunatamente non è l’unica definizione possibile e ognuno ci troverà qualcosa dato che il Pozzo e la Piramide è uno scrigno pieno di tesori rumorosi. Attivi dal 2011 hanno già diversi dischi alle spalle, anche se ascoltati adesso sono sempre freschi ed attuali se non proiettati in avanti, e questo loro ultimo lavoro è forse quello dalla genesi più tormentata, dato che ha visto la luce dopo campi di formazione, in un certo qual senso di stile, e nel mezzo di una pandemia.

La loro maniera di comporre è decisamente al di fuori del comune, gli Üt sono un corpo contundente, un asteroide musical scagliato nel mezzo della palude della musica moderna, fanno rumore e fanno male, ma sopratutto raccontano storie al contempo normali e particolari, con gli spigoli all’infuori. Detournement, cantato in italiano che è come una fotografia dei primi del novecento, rende la realtà in maniera bruciata, come è davvero lo sguardo del mondo senza di noi. Si parla di fughe, di calabroni, di filosofia senza spiccioli, di odio e di tanto altro, con un timbro musicale unico, una macchina assassina sempre in movimento, fiamme eterne che avvolgono e lasciano sull’epidermide lo stigma della quotidianità.

Testi surreali, musica eseguita mirabilmente con una grande tecnica ma anche con un approccio pazzesco come testimonia la sesta traccia Fuga che ha un intro che riassume trenta anni di certo rumorismo italiano alla perfezione.

Un album di canzoni che mettono in crisi, lasciano stupiti e ammaliati, hanno un forza dirompente come quelle frasi che quando le ascoltiamo non le ricordiamo nemmeno, poi ci rimangono scolpite nella mente per venti anni.

Il Pozzo e la Piramide è un lavoro che proietta gli Üt al livello superiore del loro cammino, una nuova tappa in un gruppo che progredisce nota dopo nota, trovando sempre la soluzione meno ovvia e meno normale, in quell’ottica di musica che non ha bisogno di etichette, anche se si può dire che qui si spazia dal math al noise, da un hardcore altro a reminiscenze emo anni novanta, il tutto Üt.

Spiazzare con una musica che non rimane mai ferma, presente a sè stessa e che racconta qualcosa senza mai essere lineare e scontata, testi che proiettano immagini talmente vivide al punto di far male.

Un disco che può anche ricordare certo indie italiano, ma che va oltre facendo proprio quello che dovrebbe fare un vero disco altro : colpire, far pensare e far rumore.

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Una risposta

  1. Bel disco, l’ho acquistato e subito ascoltato. Devo dire che mi piace. Essendo io “antico” questo non é proprio il mio genere preferito; tuttavia l’album é ben suonato, ben registrato e ci trovo dentro un sacco di idee valide. L’ho giá messo sul DAP e lo ricomprerei. Bravi UT!

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