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Recensione : The Wavers – Calavera

The Wavers - Calavera: Già incensati su queste pagine,sia pur virtuali,dal Santo,ovvero io,tornano con un nuovo album i canturini Wavers e conf...

The Wavers – Calavera

Già incensati su queste pagine,sia pur virtuali,dal Santo,ovvero io,tornano con un nuovo album i canturini Wavers e confermano quanto di buono ebbi a dire allora,migliorando, e non è che fosse facile,il già lusinghiero giudizio che diedi di loro. Odio (non è vero) dire:ve lo avevo detto,ma io ve lo avevo detto che questi tre surfers senza il mare davanti sono davvero bravi e i 13 pezzi di questo “Calavera” non fanno che confermarlo.

Si parte con le atmosfere western morriconiane di “Once upon a time in waverland” per poi avventurarsi in pezzi strumentali ora torridi (“King of San Felipe”, “Ding’O’stomp”, “Calavera”,”Surfer rule”) ora languidi (“Coconut”).
In alcuni casi la band si avvale anche del cantato ed anche in questi casi i risultati sono molto convincenti come nella beachboysiana “Surf me baby” , nel rock’n’roll indiavolato alla Jerry Lee Lewis di “Just a party” o nella swingeggiante “Twist of the beast”.
Il gruppo si confronta anche con pezzi altrui ottenendo grandissimi riscontri sopratutto nella splendida versione di “Guarda che luna”,mentre nel medley di “Heaven” nella quale vengono coverizzate “Stairway to heaven” e “While my guitar gently weeps” gli Wavers dimostrano la loro abilità di strumentisti senza per questo dare l’idea di un esercizio stilistico fine a se stesso.
Il cerchio si chiude con l’acusticità struggente di “Leaving San Felipe”e,prendendo spunto dal pezzo iniziale,si torna a rivivere atmosfere western con il film che termina e,sui titoli di coda,si allontana l’eroe che va via da vincitore in dissolvenza con il vento che gli scompiglia i capelli e le idde e con in bocca un sapore di vittoria che sa tanto di sconfitta.
Potrei dirvi che questo è il disco per l’estate che sta arrivando,che sarebbe da ascoltare guardando il mare e sognando la California o qualche altra banalità assortita,ed invece chiuderò affermando con certezza che “Calavera” lo potrete ascoltare anche a natale con il sottofondo delle zampogne o sulle montagne del Tirolo perchè si tratta di un album profondamente bello e ricco di spunti.
A giudizio del Santo la miglior band surf italiana dopo gli irragiungibili Bradipos IV.

Info e contatti :
waww.myspace.com/thewavers

- The Wavers - Calavera

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