Che Tarja Turunen sia stata la colei che ha aperto definitivamente la strada all’utilizzo nel metal di vocalist femminili dall’impostazione lirica che, dopo il successo dei Nightwish hanno invaso il mercato, è un dato di fatto.
Album ormai considerati storici come Oceanborn o Wishmaster hanno dato il via ad un filone che ancora oggi è lontano da estinguersi in fatto di popolarità.
Tralasciando le vicende della band madre, in pochi avrebbero scommesso sulla splendida vocalist finlandese dopo la sua uscita dal gruppo nel pieno del boom commerciale, a seguito di una scelta presa, a dire di molti addetti ai lavori, come un capriccio e in quanto tale destinata a fallire.
Sono passati più di dieci anni e Tarja continua a meravigliarci con la sua splendida voce che, diciamolo, continua ad essere una spanna sopra le sue bravissime colleghe, mentre la sua discografia si riempie di album coinvolgenti ed ispirati da un eclettismo che, ai tempi dei classici targati, Nightwish nessuno avrebbe immaginato.
My Winter Storm prima, il capolavoro Colours in the Dark del 2013, e poi Ave Maria – En Plein Air dello scorso anno, più una lunga serie di lavori minori hanno fatto della soprano di origini nordiche un’artista a 360° e non solo la bellissima interprete dietro al microfono della symphonic metal band più famosa del pianeta, e questo a Tarja va dato atto, che si sia o meno fan del gruppo capitanato da Tuomas Holopainen.
E siamo giunti alla seconda metà del 2016, The Shadow Self, nuovo album di Tarja, è alle porte e la cantante ha voluto omaggiare i sui fans con un prequel, appunto questo stupendo The Brightest Void, un’opera composta da brani già editi e nuove canzoni scartate dalla track list del prossimo lavoro, che vanno a formare un album a tutti gli effetti … e che album.
A dimostrazione dell’immenso talento dell’artista finlandese, The Brightest Void si compone di brani che vanno dal classico sound di cui la cantante si è fatta portavoce (molto più gothic rispetto ai lavori dei Nightwish) andando a toccare lidi rock e stupendo per l’esecuzione anche quando questa viene spogliata dalle classiche sfumature liriche.
Si passa agevolmente dal pop al rock, dal gothic al metal, senza che Tarja perda un’oncia del fascino che anche attraverso un disco ottico riesce ad emanare, un talento naturale che molti fanno finta di non vedere (sentire) ma che è ben percepibili per un orecchio che non parteggi ancora da una sola parte nella diatriba che ha diviso i talenti che una volta si dividevano gli onori nei Nightwish.
Your Heaven and Your Hell, stupenda hard rock song in compagnia di un altro genio finlandese, Michael Monroe degli street rockers Hanoi Rocks, Witch Hunt, la cover di Paul McCartney House Of Wax ed il duetto con i Within Temptation su Paradise (What About Us), sono le armi con cui Tarja ancora una volta ci fa innamorare; fatevi travolgere dalla passione per questa splendida interprete e non mancate all’appuntamento con il nuovo The Shadow Self: la Turunen, come le sirene di Ulisse, saprà ancora una volta stregarvi.
TRACKLIST
1. No Bitter End
2. Your Heaven and Your Hell (feat. Michael Monroe)
3. Eagle Eye (feat. Chad Smith)
4. An Empty Dream
5. Witch Hunt
6. Shameless
7. House Of Wax (Paul McCartney)
8. Goldfinger (Shirley Bassey)
9. Paradise (What About Us) (feat. Within Temptation)
LINE-UP
Tarja Turunen – Vocals, Piano