Il siciliano Stefano Meli, chitarrista con già diversi album alle spalle, ritorna, accompagnato da Sebastiano Cataudo alla batteria, con i dieci brani strumentali del desertico, assolato e dannato Ghostrain. Il lavoro, pubblicato per Seltz Records, affonda le mani nel blues più sudato, onirico e psichedelico che l’America abbia mai sviluppato.
Le note allungate e liquide della pacifica e torrida Deadmocracy, delineando orizzonti rosso fuoco, introduce il cadenzato avanzare della sofferente e drammatica Walkin’, oltre ai quasi otto minuti della strutturata ed intensa Gaza (prima concentrata e passionale, poi più distesa e ariosa).
Il ruvido accogliere di Fuckin’, aggressivo e corposo, soffia in faccia tutta la polvere del deserto, lasciando spazio solo a brevi riflessioni, mentre il disteso sciogliersi di Silence, tra armonica e coinvolgenti note di chitarra, apre al lungo patire della tormentata e ipnotica Ghostrain.
Il lungo e ragionato svilupparsi di Blacksunsetdog, invece, provando a tenere con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, rischia di risultare troppo prolisso, recuperando punti solo grazie al rilassato e morbido accogliere della successiva Winter.
Isolation, infine, cercando di creare movimento, soprattutto nella parte finale, cede il compito di chiudere ai velati echi, a metà fra Spagna e Medio Oriente, di Gaza 2.
I dieci brani presentati, ben caratterizzati, affascinanti e coinvolgenti, tengono, dall’inizio alla fine, con l’orecchio teso all’ascolto. C’è il rischio che, soprattutto nella seconda parte, ci si faccia prendere un po’ dalla noia (forse alcuni pezzi potevano essere “asciugati” per quanto riguarda il minutaggio), ma nel complesso si rimane colpiti più che positivamente. Un disco meditativo e intenso che fa della passione per il blues e la chitarra le sue due chiavi di volta.
TRACKLIST
01. Deadmocracy
02. Walkin’
03. Gaza
04. Fuckin’
05. Silence
06. Ghostrain
07. Blacksunsetdog
08. Winter
09. Isolation
10. Gaza 2
LINE-UP
Stefano Meli
Sebastiano Cataudo
DESCRIZIONE SEO / RIASSUNTO