iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Singapore Sling – Psych Fuck

Le loro canzoni sanno di insano, malato, dal sapore 'pulp'

Non sapevo che il Singapore Sling fosse un cocktail a base di gin. Quindi non ne conosco il suo sapore ma, adesso, so che sapore ha questo Psych Fuck. E questi 5 folletti di Reykjavik (Islanda) portano appunto questo nome.

E come meglio potevano rappresentare questi ‘out of mind’ il proprio lavoro se non chiamandolo “fottuta psichedelia”? Effettivamente le loro canzoni sanno di insano, malato, dal sapore ‘pulp’. Eh si, riescono proprio ad emanare questa sensazione, con un suono scuro e rumoroso, sorretto da una base di drum-machine e di strumenti distorti e riverberati al punto giusto… E questa miscela non può far altro che ricordarci i Jesus & Mary Chain; però più svogliati, annoiati, decadenti, e senza quella patina fuzz tipica proprio della band dei fratelli Reid. Oppure che a suonare anziché loro ci siano i Suicide di Alan Vega… Appassionati di band psych-wave, formatisi nel 2000 grazie a Henrik Björnsson, ex membro fondatore dei Dead Skeletons e dei Bang Gang, a prevalere nel disco spesso è l’umore dark , come nel brano d’apertura Dive In, o nella successiva Let It Roll, Let It Rise. Ma, man mano che il disco scorre, vengono fuori episodi più ‘luminosi’, come ÆJL, Na Na Now, Astronaut, dove i riferimenti ai J.M.C. si fanno più marcati, per poi tornare ad ambientazioni lugubri come in Dying Alive o in Try sostenuta da un organo distorto. Poi, addirittura, in canzoni come Give Me Some Other o come Underground (con l’ausilio della seconda voce della sorella di Henrik, Anna Margrét) la band riprende sonorità 60’s pop a ricordare il duo ‘Nancy & Lee’. Tutto sommato piacevole e vario, pur nella sua omogeneità sonora, questo settimo lavoro dei Singapore Sling scorre liscio e tranquillo e senza intoppi, e può essere un’ottima colonna sonora per delle serate invernali passate a leggere un buon libro, magari di Bukowski.

TRACKLIST
Side A – Psych
1. Dive In
2. Let It Roll, Let It Rise
3. ÆJL
4. Na Na Now
5. Try
6. The Underground
Side B – Fuck
1. Dying Alive
2. Give Me Some Other
3. Glitter
4. Astronaut
5. Shithole Town
6. The Tower Of Foronicity

LINE-UP
Henrik Björnsso: singer, songwriter and guitarist
Einar Þór Kristjánsson: guitarist
Ester Bíbí Ásgeirsdóttir: bassist
Björn Viktorsson: drummer
Anna Margrét Björnsson: backing voice

SINGAPORE SLING – Facebook

https://fuzzclub.bandcamp.com/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

CANALE TELEGRAM

RIMANI IN CONTATTO

GRUPPO WHATSUP

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Lebron Johnson Still strong, still human

Le emozioni corrono attraverso la voce di Lebron e la musica del gruppo, e le due istanze si amalgamano in maniera perfetta, creando una magia musicale che pareva essere dimenticata o sepolta.

Shanks Fragments of earth

Shanks Fragments of earth: ritmi in levare si sposano con le musiche del mondo dall’Africa alla Cina, dall’Irlanda alla Francia ed oltre, distillando il vero significato della musica per l’uomo, cultura e guarigione.

Tribeqa - Sumu

Tribeqa – Sumu

“Sumu” è allegria contagiosa, una medicina della felicità distribuita dai Tribeqa per farci guarire dal grigio dell’inverno.

Parkwalker

Intervista ai Parkwalker

I Parkwalker li avevamo già incontrati nella puntata 4 di Frontiere Sonore. Il loro ci è piciuto molto così abbiamo deciso di fargli qualche domanda.